GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Lacrima Maciste – PARTE PRIMA – Giuseppe Farci

Benvenuti nel mondo di “Lacrima Maciste – PARTE PRIMA”, l’opera di Giuseppe Farci che esplora le profondità dell’animo umano con una sensibilità unica e profondamente introspezionale. Questo libro ci porta nel viaggio di Logan, un detective diverso da tutti gli altri: il suo obiettivo non è scoprire i colpevoli dei crimini, ma investigare le ombre interiori che ognuno di noi porta con sé, quelle “distorsioni” dell’infanzia che bloccano la felicità e ostacolano la crescita personale. Al centro di tutto c’è Belgrigio, il paese natale di Logan, luogo dove comincia a esplorare i segreti della propria anima. Attraverso le pagine dei suoi diari, Logan si confronta con le verità più intime della sua esistenza, mosso dagli insegnamenti della Soka Gakkai e da una curiosità filantropica che non si arresta. Siamo onorati di avere qui con noi Giuseppe Farci, per scoprire insieme qualcosa in più di questo affascinante progetto letterario.

Giuseppe, com’è nato il personaggio di Logan e cosa rappresenta per lei?

Il personaggio di Logan è stato un processo, come un processo biologico di gestazione; un’idea mi ha ingravidato il desiderio di un’avventura che solo uno come lui avrebbe potuto sopportare; è un antieroe, chiamiamolo così, non è uno proprio pulito, che paradossalmente però, ripulisce tutto il mondo inconscio. Per me rappresenta il passaggio da un Io di gruppo, immaturo, ad un Io adulto di completa fase, che fa parte di un Noi collettivo in maniera indipendente autogestita e di concezione autonoma di pensiero oggettivo: insomma, parliamoci chiaro, hanno soffiato venti di annichilimento nel mondo tante volte, soprattutto di attitudini soverchianti, Logan invece, fa muso duro, e si gode queste raffiche di vento che gli fanno dire: ok, va bene, che noi marinai abbiano le loro vele allora!

Il Buddismo della Soka Gakkai è una parte centrale del romanzo e del percorso di Logan. In che modo questa filosofia ha influenzato lo sviluppo della trama e dei personaggi?

Qui ho riportato qualcosa di me; anche io ho affrontato questi venti di cui parlo, e sono proprio gli “Otto Venti” che i sensei della Soka Gakkai ci hanno tramandato per compenetrare la realtà con un Ichinen (chiamiamola forza d’intento ) libera e vigile, così capaci di muoverci nel mondo e nella vita con forte spirito; nella mia vita ho avuto enormi difficoltà come tutti e tutte, siamo tutti deboli agli occhi del pericolo e non è un qualcosa che può essere di parte, seppur di capriccio ogni tanto il vittimismo ne è bandiera quando non necessario, così, la Soka Gakkai mi ha insegnato che, bucando questi “ Dieci Mondi” dell’essere, in cui oscillavo tra il mondo di Ira e quello di Avidità, mi ritrovavo a non vivere bene. Studiando, ho cambiato me stesso, e grazie al principio di Esho Funi (unicità tra la vita individuale e il suo ambiente) così si è sbloccato un nuovo stato di giornate al mio fronte. Quindi, ha influenzato lo sviluppo della trama così come ho vissuto: la rivoluzione umana, non è un qualcosa di soverchiante che cancella, piuttosto un processo che integra ed evolve, in natura nulla si crea o si distrugge, ma tutto si trasforma dice una massima della scienza, la cultura funziona allo stesso modo, per quanto assurdo; la Soka Gakkai ha permesso che sviluppassi un processo di rivoluzione umana personale tale per cui potessi sbloccare il mio essere scrittore, così dar vita a Logan, e il libro stesso, darà vita ai suoi lettori: Esho Funi.

Belgrigio, il paese d’infanzia di Logan, sembra quasi un protagonista della storia. Cosa rappresenta per lei questo luogo e come contribuisce alla crescita del personaggio?

Belgrigio è la coscienza stessa di Logan: un po’ tutti camminiamo nel nostro inconscio; esho Funi. Per me rappresenta il fascino del difetto che rende il bello, bello per l’appunto, non contribuisce alla crescita del personaggio, è esso stesso una parte dello stesso, sta li testimone e osserva come noi sul bagnasciuga al mare ci godiamo le onde o il relax: immagina pure la pioggia che cade sul terreno, un fenomeno atmosferico, ecco, Belgrigio è più simile ad un evento, tutto in un istante accade in una linea temporale differente, come quando tratteniamo il respiro per il focus; Belgrigio è quell’attimo di pausa di un sospiro che poi andrà ad espirare l’avventura che leggi, perché ne fa parte. I libri non respirano, sono l’occhio del regista che permette di vivere l’avventura; tu diventi Belgrigio quindi, quando sfogli il libro; esho Funi.

Il titolo del libro, “Lacrima Maciste”, è intrigante e ha una forte carica evocativa. Da dove nasce e cosa vuole suggerire al lettore?

Lacrima Maciste, ho dato il titolo solo una volta finito; rappresenta la forza d’intento, trasformando il veleno in medicina; quando piangi partecipi al tuo corpo, così, la forza partecipa alla debolezza, e purtroppo non esistono processi che non sono dolorosi, piuttosto però, il soffrire che è una costante (analogia sulla riflessione di emozione e sentimento, ci aiuta a capire ) una costante che si può evitare senza impantanarsi; Esho Funi, Lacrima Maciste: mette a fuoco l’essere umano come parte del vasto universo fisico.

Il figlio di Logan, Aurelio, avrà un ruolo nella “rivoluzione pacifica” iniziata dal padre. Cosa significa per lei il concetto di “rivoluzione umana” e come lo ha sviluppato nel corso della storia?

Non voglio dilungarmi troppo qua, tutto ciò sarà nella seconda parte ancora da pubblicare, ma è una bella anticipazione; il concetto di rivoluzione umana è un ideale e non può affrancarsi a cosa significa per me o per te o per quello; è un dato di fatto a se stante che va osservato, e credo di aver risposto alle domande precedenti a questo; cos’è la rivoluzione umana? Siamo pronti? Bene, prendi carta e penna e studia, perché puoi solo vederlo: Esho Funi.

Grazie, Giuseppe, per averci accompagnato in questo viaggio alla scoperta di “Lacrima Maciste”. La sua opera, con il suo spirito psichedelico e filosofico, invita ogni lettore a mettersi in gioco e riflettere sulle proprie “distorsioni”, quelle zone d’ombra che ci portiamo dietro fin dall’infanzia. Auguriamo a “Lacrima Maciste” di raggiungere i cuori dei lettori, invitandoli a riflettere, proprio come Logan, su se stessi e sui Dieci Mondi che li abitano.

2 commenti

Scrivi una risposta a La Redazione Cancella risposta