Benvenuta Sara Novello Pinto, e grazie per aver accettato il nostro invito per parlare del tuo libro, “Fiaba di Fidelio e Gertrude – L’Eco di un Sogno”. In questa incantevole fiaba, i protagonisti, Fidelio e Gertrude, si ritrovano coinvolti in un mondo misterioso dove il passato e il presente si intrecciano in modi imprevedibili. Tra laghi incantati, sovrani traditi e avventure mozzafiato, il lettore è trasportato in un universo in cui la magia incontra i valori dell’amicizia, dell’armonia e del rispetto.
Ciao Sara, come è nata l’idea di “Fiaba di Fidelio e Gertrude – L’Eco di un Sogno”, e quali sono state le ispirazioni principali per questo racconto?
Fin da bambina ho sempre amato scrivere. Scrivevo diari, racconti. Un giorno, decisi di voler scrivere qualcosa di più. Una fiaba, simile a quelle di una volta, in cui un principe sconfigge la strega cattiva e salva la sua innamorata e i più deboli. In questo caso però, ho reso forti proprio i più deboli, rendendoli protagonisti: Fidelio e Gertrude. Essi non sono dei semplici gattini ma come cito alla fine del prologo “…due stelle scomparvero dal firmamento” dopo la preghiera di aiuto sussurrata da uno dei personaggi. Fidelio e Gertrude sono “La speranza di un mondo buono”. È loro il compito di aiutare la principessa Diamante a sconfiggere il male. Per scrivere la fiaba ho attinto dal mondo reale, e da lì, ho creato un mondo di fantasia. Ogni giorno guardavo giocare nel giardino di casa Fidelio e Gertrude che spesso, si nascondevano proprio dentro l’incavo del castagno presente in giardino. Appollaiato su uno dei suoi rami c’ era sempre un corvo che gracchiava verso di loro, quasi a chiamarli, mentre di notte, una volpe andava avanti e indietro cercando qualcosa. Ma bastava accendere la televisione per sentir parlare solamente di migranti, di chi doveva accoglierli, aiutarli, di guerre, di violenze. Non è stato difficile cominciare. Piano piano le idee messe su carta, sono diventate pensieri, capitoli. Pagina dopo pagina la storia ha preso forma, i personaggi hanno preso vita.
Fidelio e Gertrude si trovano ad affrontare molte prove all’interno di un mondo fantastico. Qual è il messaggio che desideri trasmettere attraverso le loro avventure?
Il messaggio principale della fiaba è rappresentato dalla gemma della Tolleranza e la gemma del Dominio. Due piccolissimi elementi che hanno in pugno le sorti di sovrani, nobili, gente comune. Attraverso le avventure dei protagonisti, vorrei far comprendere l’importanza di questi argomenti. Il concetto di Dominio, visto come devastazione da cui scaturiscono paura, odio, violenza, ingiustizia, si contrappone a quello di Tolleranza da cui derivano accoglienza, ascolto, dialogo, perdono. Non è un messaggio semplice da trasmettere perché Tolleranza e Dominio a volte si fondono assieme. Tollerare non significa annullarsi per l’altro ma aprirsi a qualcosa di nuovo, accettarlo e farlo proprio condividendo cultura, curiosità, idee. Ma si può scegliere anche di dominare senza lasciare alcuna via d’uscita, senza tendere la mano a nessuno con la consapevolezza che un domani, potremmo essere noi ad avere bisogno di aiuto. Essere gentili non costa nulla. Essere tolleranti facendo capire le proprie ragioni attraverso il dialogo, trovare la giusta soluzione per tutti penso sia un buon inizio. Al contrario, il dominio lascia rancore, e spesso ci si pente di averlo scelto. Tematiche sfortunatamente sempre odierne. Ultimamente, ho portato in alcune scuole elementari questi concetti. Ascoltare le opinioni dei bambini è stato molto interessante. In particolare, quando chiedevo loro quale gemma avrebbero scelto. Alcuni rispondevano, senza mezze misure, la gemma del Dominio giustificando la loro decisione in quanto con essa, avrebbero fermato il male più facilmente, imponendo il loro bene. Ma anche imporre qualcosa senza discuterne in modo democratico è una forma di dominio e dal male quale bene può essere creato? È stato bello vedere dei bambini così partecipi, attenti, entusiasti sugli argomenti. Tutti volevano esprimersi, dire la loro. Inoltre, oltre a questo messaggio, nella fiaba ce ne sono molti altri, rappresentati dai vari personaggi. Ad esempio, il Principe Ludovico e i suoi più cari amici, i duchi di Greensand rappresentano l’amicizia vera, quella che non ti abbandona mai, quella sempre disposta ad aiutarti. La stessa Principessa Diamante rappresenta il coraggio, la forza di andare avanti nonostante le avversità. Lei è consapevole che dalle sue azioni dipende la vita del suo principe, degli altri, di sé stessa. La strega Veltriel, che volendo vendicare suo padre sceglie la gemma del Dominio togliendo la libertà ai popoli ma anche a stessa, ormai schiava del suo rancore non può più fermarsi. Quindi non solo Dominio e Tolleranza ma anche amicizia, impegno, amore, forza d’anima.
La famiglia Archer accoglie Fidelio e Gertrude in un momento di difficoltà. Qual è il ruolo di questa famiglia nella fiaba e come contribuisce alla crescita dei protagonisti?
John e Lily Archer appartengono senza dubbio alla gemma della Tolleranza. Accolgono senza remore nella loro casa Fidelio e Gertrude considerandoli un vero e proprio regalo di Natale, “…un dono della Provvidenza…” Non hanno mai pensato di portarli in un gattile o darli ad altri. Non appena li hanno visti li hanno accettati, aiutati, coccolati. Gli Archer contribuiscono alla crescita di Fidelio e Gertrude semplicemente amandoli, facendoli sentire al sicuro, protetti. Qualunque cosa accada gli Archer saranno li ad aspettarli. Avere la certezza di una famiglia sempre presente, che ti sostiene e aiuta credo sia essenziale nella vita di ciascuno di noi.
Il giardino della villa ha un fascino misterioso e custodisce segreti importanti per la trama. Ci racconti cosa rappresenta simbolicamente questo luogo nel contesto della storia?
Il giardino di casa Archer è un luogo, senza dubbio, affascinante. Simbolicamente rappresenta una sorta di limbo tra due mondi, una terra in cui nulla di male può accadere ma allo stesso tempo una prigione per i personaggi che vi sono intrappolati. L’unica speranza per loro è essere aiutati da Fidelio e Gertrude per i quali quel luogo rappresenta al contrario, il divertimento, il gioco. Il giardino di casa Archer è il punto di partenza, il preludio a quella che sarà la trama della fiaba. Esso simboleggia “La scelta” che Fidelio e Gertrude devono fare. Andare ad aiutare la Principessa addentrandosi verso l’ignoto o restare al sicuro in questo luogo?
Ci sono elementi particolari, come la scelta dei nomi o l’ambientazione, che rappresentano un significato speciale per te e di conseguenza per i lettori?
Molte cose nel libro richiamano elementi importanti della mia vita, prima di tutto Fidelio e Gertrude che sono i miei gatti, trovati esattamente come racconto nel primo capitolo: Ruzzolone in giardino. La casa felice è la mia casa a Londra. I laghi della Quiete e la montagna di Speranza rappresentano i bellissimi laghi delle dolomiti e il monte Antelao. Riguardo la scelta dei nomi, sono stati semplicemente dati perché volevo rimanessero impressi nella mente dei lettori Astrid, ad esempio mi ricorda le stelle e la luce, perciò, mi è sembrato adatto a una fata, il Ducato di Greensand mi ricorda Venezia, il Regno di GoldKingdom, l’Inghilterra. Quando si scrive una Fiaba c’è sempre qualcosa che richiama al vissuto dello scrittore. Un ricordo, un profumo, un colore. Sta al lettore renderli propri legandoli a qualcosa che lui stesso ha vissuto. In questo modo si immedesimerà nel personaggio che preferisce venendo trasportato assieme a lui nel magico mondo di Fidelio e Gertrude.
Grazie mille, Sara, per averci portato nel mondo di Fidelio e Gertrude e per aver condiviso con noi i segreti e la magia dietro questa fiaba. “Fiaba di Fidelio e Gertrude – L’Eco di un Sogno” è un viaggio in cui valori come l’amicizia e la ricerca dell’armonia risplendono pagina dopo pagina. Siamo certi che i lettori apprezzeranno questa storia avvincente, lasciandosi trasportare in un mondo fatto di avventura e riflessione.
