GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Il nido del gufo – Simone Stella

Benvenuti lettori del blog del Gruppo Albatros! Oggi abbiamo il piacere di ospitare Simone Stella, autore del nuovo avvincente romanzo “Il nido del gufo: L’amnesia di Thomas”. Una storia ricca di mistero e introspezione, ambientata tra le fredde montagne e i segreti del passato. Simone ci parlerà del viaggio intricato dei protagonisti Thomas ed Edwin, e delle sfide che devono affrontare per recuperare la memoria e la normalità. Scopriamo insieme i dettagli dietro questa affascinante avventura!

Come è nata l’idea per “Il nido del gufo: L’amnesia di Thomas”? C’è stata un’ispirazione particolare che ha dato vita a questa storia?

L’idea per questa storia mi è venuta poco alla volta, sviluppata da una scena in mezzo a tutto il racconto di Edwin. Partendo da quel singolo avvenimento che sta al centro del libro, ho cercato di costruire intorno tutta la storia che è il libro. L’amnesia di Thomas invece è stato il primo dettaglio che ho scritto di questo personaggio. La perdita della sua memoria caratterizza gran parte del suo essere, il problema con cui convive da molto tempo e mette in risalto il rapporto tra i due.

La relazione tra Thomas ed Edwin è centrale nella trama del libro. Come hai sviluppato questi due personaggi e il loro legame nel contesto del racconto?

Ai personaggi inizialmente ho dato le prime caratteristiche per iniziare a scrivere la base del loro rapporto. Pilastro fondamentale è l’amnesia che affligge Thomas e che i due affrontano da quando si conoscono e che è un problema che li ha avvicinati. Un altro aspetto è il lavoro di investigatore privato di Edwin che, durante la sua carriera in sviluppo, cercava il supporto del suo amico per aiutarlo a risolvere dei casi. Le loro personalità contrastanti aiutano la crescita di entrambi, stimolandosi a vicenda. Thomas aiuta Edwin con i ragionamenti, come ha fatto durante gli anni passato con il suo amico al pub North Pole, mentre Edwin incalza la sua memoria traballante che fatica a trovare la strada giusta fino al presente. Andando avanti con la storia e ripercorrendo i passi di quel caso irrisolto, il loro legame si fortifica insieme anche al ritorno di alcune parti della vita di Thomas.

Il tema dell’amnesia e della ricerca della propria identità è molto forte nel romanzo. Quali sfide hai incontrato nello scrivere su un argomento così complesso e delicato?

Sicuramente non posso dire che è stata una storia scritta tutto d’un fiato ma costruita su questo filo conduttore. Ho dovuto prestare attenzione a molti particolari dovendo scrivere di un uomo apparentemente senza un passato, cercando di mettere insieme i pezzi poco alla volta in modo che il lettore possa godersi questo viaggio di riscoperta di sé stesso insieme a Thomas. Però man mano che andavo avanti nella storia, mi sembrava sempre più semplice aiutare Thomas a trovare i suoi ricordi, a seguire i suoi ragionamenti e ad affrontare il suo passato raccontato da Edwin.

Santa Maddalena, il rifugio di montagna dove si svolge gran parte della storia, è quasi un personaggio a sé stante. Come hai scelto e descritto questo luogo, e quale ruolo gioca nell’evoluzione della trama?

A Thomas e ad Edwin serviva un posto isolato e pacifico, nel quale affrontare i loro ostacoli insieme e la Santa Maddalena offre questo ai due personaggi. Da due mesi è quasi una casa per loro e aiuta Thomas a ricostruire la sua vita un passo alla volta ed Edwin a tornare indietro ripercorrendo tutti i dettagli di un caso che è arrivato a porre fine alla sua carriera da investigatore privato. Il rifugio, nella storia dei due, prende vita quasi fin dall’inizio proteggendoli dalla realtà e contribuendo al ritorno dei ricordi di Thomas. Si trasforma in un ambiente in cui due possono avere della pace provando a risolvere l’uno i problemi dell’altro, lontano dagli occhi del resto del mondo.

Edwin, ex investigatore privato, condivide con Thomas la storia di un caso irrisolto. Quanto è importante questo sottotrama per lo sviluppo della storia principale e per la crescita dei personaggi?

È fondamentale per entrambi i personaggi perché aiuta Edwin a rivalutare tutti gli avvenimenti del caso, grazie anche al contributo del suo amico che anche senza la memoria lo aiuta a ragionare nella ricerca della soluzione, e serve a Thomas per distrarsi dal suo problema nell’attesa che i suoi ricordi tornino. Il racconto di Edwin dura per quasi tutto il libro e contribuisce a sbloccare alcune memorie perse di Thomas che di rimando cerca di portare nuovi punti di vista e dettagli sfuggiti all’attenzione di Edwin. Per Thomas non è semplice ascoltare questa storia perché è costretto a vedersi tramite gli occhi di qualcun altro senza riconoscersi ma comprende di aver bisogno di questo racconto in modo da ripercorre i passi della sua vita nella speranza di ritrovare il suo passato.

Grazie mille, Simone, per averci portato dietro le quinte di “Il nido del gufo: L’amnesia di Thomas”. La tua capacità di intrecciare mistero e introspezione in un’ambientazione così affascinante ha sicuramente catturato la nostra attenzione. Invitiamo tutti i nostri lettori a immergersi in questo libro avvincente e a scoprire insieme a Thomas ed Edwin se i loro ricordi e la loro vita potranno mai tornare alla normalità. Buona lettura a tutti e grazie ancora, Simone, per questa interessante chiacchierata!

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