GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Vita sottratta. Racconto di una vita che “voleva” vivere – Vito Palmi

Oggi abbiamo il piacere di ospitare Vito Palmi, autore del libro “Vita sottratta. Racconto di una vita che “voleva” vivere”. Questa fantabiografia ci immerge nella vita di Francesco, un uomo straordinario la cui intellettuale autonomia e attitudine allo studio lo conducono a una laurea a pieni voti in Economia, garantendogli un futuro promettente. Attraverso le pagine del libro, Vito Palmi ci racconta come Francesco affronti le sfide della vita, inclusi problemi di salute complessi, con coraggio e determinazione, accompagnato dalla saggezza della sua compagna Martina e dal supporto dell’amico Paul. Questa storia, intrisa di ottimismo e dipinta con vivaci sfumature, offre uno spaccato affascinante delle emozioni e delle sensazioni umane.

Vito, cosa ti ha ispirato a scrivere “Vita sottratta” e a scegliere la forma della fantabiografia per raccontare la storia di Francesco?

In parte raccontare un vissuto sofferto può essere educativo, ma principalmente per superare la nostalgia di un trascorso che non torna. Scrivere parte di biografia, nel mio caso, è stato un modo per elaborare le proprie emozioni e i propri pensieri: così si comprende meglio se stessi e le proprie esperienze. Comunque, la fantabiografia è un genere letterario che combina elementi di biografia e finzione. Nella mia fantabiografia ho inteso creare un resoconto della vita di una persona reale, arricchita con eventi e dettagli inventati o romanzati. Ho presentato una nuova prospettiva aggiungendo una dimensione fantastica alla narrazione.

La figura di Francesco emerge come un esempio di resilienza e determinazione. Quanto c’è di autobiografico in questo personaggio e quanto è frutto della tua immaginazione?

Francesco supera e si adatta alle avversità, allo stress e ai cambiamenti. Francesco non ha mai resistito passivamente alle difficoltà, che ha accettato, acquisendo da loro la forza più incisiva e coinvolgente. La sua forza di volontà è finalizzata a perseguire i propri obiettivi, ma per far questo deve “vivere” e sempre si sottrae al pericolo di incontrare l’angelo della morte. Ecco, in Francesco la resilienza ha fornito la capacità di adattamento e sempre con la determinazione e la volontà di vivere, ma di vivere una vita multiforme. Insieme, resilienza e determinazione rappresentano due qualità fondamentali per il successo e benessere personale, poiché permettono di affrontare le sfide con tenacia e di adattarsi alle circostanze mutevoli senza perdere di vista gli obiettivi.

Il rapporto tra Francesco e Martina è descritto con grande profondità e sensibilità. Come hai costruito questo legame e quali messaggi hai voluto trasmettere attraverso di esso?

Il rapporto tra Francesco e Martina si basa su principi e comportamenti che promuovono reciproca comprensione, connessione emotiva e rispetto. Emerge la componente biografica nella comunicazione aperta e onesta, così come il rispetto reciproco. La componente empatica di autentica comprensione, rara nella coppia, è messaggio al lettore della grande importanza che ha. Altresì necessita affrontare i disaccordi in modo costruttivo, evitando colpe e recriminazioni. Cercare soluzioni insieme e imparare (importante) a perdonare. Tuttavia, ogni relazione è unica e ciò che funziona per una coppia può non funzionare per altre. Per Francesco e Martina i principi di comunicazione, fiducia, rispetto, supporti emotivi, amore e intimità hanno reso forte la coppia consentendo di costruire e mantenere una relazione sana e soddisfacente

La teoria dell’antropocentrismo sviluppata da Francesco nel libro è un elemento chiave della sua filosofia. Puoi spiegare come hai concepito questa teoria e quale importanza riveste nel contesto della storia?

La conquista del concetto secondo il quale il “dopo” incomincia dal “fine” vita, Francesco lo ritiene attendibile. Dopo il grande saluto inizia l’eternità…ma una eternità “energetica” formatasi nel corso della vita (qualità morali).  Il pensiero di Francesco implica che l’essenza dell’essere umano non è distinta dall’energia che permea l’intero universo. Tutto che esiste, a livello fondamentale, è energia. Varie pratiche in medicina alternativa operano sulla premessa che il corpo umano ha campi magnetici che possono essere influenzati anche per migliorare salute e benessere. L’antropocentrismo, secondo il quale si considera l’essere umano come centrale dell’universo, non è stata espressa nel libro, né l’autore, culturalmente, ritiene possibile che la teoria dell’antropocentrismo abbia valenza se non come teoria propria di una religione o semplice opinione. L’antropocentrismo ha senso quando è considerato come semplice superiorità rispetto al mondo animale e vegetale, ma questa è un’altra storia che apre ai danni creati all’ambiente. Infatti, l’antropocentrismo ha avuto un impatto profondo su come l’energia viene prodotta e utilizzata. La sfida attuale è trovare un equilibrio tra le esigenze energetiche e le necessità di preservare l’ambiente per le future generazioni.

Il libro è intriso di ottimismo e vivacità, nonostante le difficoltà affrontate dal protagonista. Come sei riuscito a mantenere questo tono positivo e quale impatto speri che abbia sui lettori?

Le due componenti oggetto della domanda sono indispensabili per trasformare le sfide in opportunità di crescita e resilienza. Il lettore potrà cogliere la prospettiva anche nelle difficoltà estreme: affrontarli con una prospettiva positiva che affina le potenzialità morali della coppia. È il caso di tener presentare che i neuroni sviluppano grandi capacità grazie alle sinapsi (collegamenti tra neuroni); in presenza di difficoltà le sinapsi si moltiplicano, a volte esponenzialmente, rendendo massima l’attività dei neuroni (cervello). Si stabilizzano, così, obiettivi chiari e l’impegno volitivo è più presente e forte. Il lettore spero colga ogni rappresentazione di eventi che il mio scritto espone, con la consapevolezza di forza volitiva (volontà di vivere) che guida i comportamenti umani a realizzare i propri sogni. Nel mio scritto emerge l’insegnamento a comprendere, approfondire e riflettere…insomma a pensare e i pensieri, quando non sono intrusivi e ossessivi, portano alle gioie e talvolta alla felicità.

Ringraziamo Vito Palmi per aver condiviso con noi il suo processo creativo e le riflessioni dietro “Vita sottratta. Racconto di una vita che “voleva” vivere”. La storia di Francesco, con la sua forza interiore e la sua capacità di superare le avversità, rappresenta una fonte di ispirazione per tutti noi. Invitiamo i nostri lettori a scoprire questo libro, che promette di essere una lettura piacevole e stimolante, ricca di emozioni e spunti di riflessione. Grazie, Vito, e auguri per il successo del tuo libro!

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