GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Le avventure di Bava. Fuga in città – Manuela Mastrota

Benvenuti sul blog del Gruppo Albatros! Oggi abbiamo il piacere di ospitare Manuela Mastrota, autrice del libro “Le avventure di Bava. Fuga in città”. Manuela ci trasporterà nel mondo incantato di Bava, una piccola lumaca che vive nella campagna londinese, soddisfatta della sua semplice vita fino a quando decide di partire per la grande metropoli, Londra, alla ricerca di fama e successo. Questa storia promette di essere un’avventura straordinaria, piena di sorprese e di lezioni preziose per i più piccoli. Manuela, oltre a essere una talentuosa scrittrice, è una pedagogista appassionata, con una profonda dedizione verso l’infanzia e lo sviluppo dei bambini. Iniziamo con le nostre domande per conoscere meglio Manuela e il suo affascinante libro.

Manuela, cosa ti ha ispirato a scrivere “Le avventure di Bava. Fuga in città”?

Ricordo bene quella vocina che mi spinse nel prendere la penna e iniziare la “PRIMA AVVENTURA DI BAVA”, mettere su carta tutto ciò avevo nella testa; in realtà era come se la storia fosse già tutta scritta avevo solo bisogno di metterla nero su bianco. Ciò che mi ha motivata nello specifico è stata la riflessione naturale su un mio percorso di vita. Ero giunta ad un certo punto in cui inizi ad analizzare con più benevolenza te stessa e ciò che sei stata capace di costruire, superare e affrontare. Attraverso questa storia volevo rappresentare gli ostacoli e i demotivatori (le capre) il coraggio, la forza, la crescita (il viaggio) la fiducia e la speranza (gli amici Ringo e Mostarda) la scoperta del proprio valore (la bava suo dono di natura).

La protagonista, Bava, è una lumaca molto particolare. Come è nato questo personaggio e quali caratteristiche volevi trasmettere attraverso di lei?

Bava è una lumaca anche se ha l’aspetto di una chiocciola ma nei miei pensieri era proprio così, chiocciola e lumaca che si fondevano dando vita a questo personaggio che ad oggi incarna tutte le sfaccettature che mi servivano ad esprimere ciò che desideravo.  Quando pensiamo ad una lumaca immaginiamo il suo avanzare con lentezza, pensiamo alla sua struttura molliccia che di conseguenza associamo ad una grande vulnerabilità, un’immagine un po’ rappresentativa dei nostri stati d’animo down, al nostro pensarci fragili dinnanzi all’imprevedibile e alla grandezza di tutto ciò che ci circonda. La chiocciola, invece, basti pensare che in sé ha tutto ciò che le serve; sul suo corpicino riesce a trasportare essenziale. Bava incarna ciò che in fondo siamo tutti noi, certamente con il nostro tallone d’Achille ma al tempo stesso forti e dotati di caratteristiche e potenzialità uniche…nel caso di Bava la sostanza che naturalmente riesce a produrre e che senza rendersene conto ha un valore altissimo.

La città di Londra gioca un ruolo fondamentale nelle avventure di Bava. Perché hai scelto questa metropoli come scenario per la sua storia?

Uno dei miei film preferiti è Pomi d’Ottone e Manici di Scopa, interpretato da Angela Lansbury e David Tomlison; da piccola sognavo Portobello Road, quelle strade ricche di vita piene di ogni genere di cose; per questo Londra pur senza conoscerla, ha da sempre rappresentato per me un posto pieno di avventure e grandi possibilità dove tutto può accadere e non potevo far altro che proiettare tutto in questo magico scenario.

Nel tuo libro, quali messaggi o insegnamenti speri che i giovani lettori possano cogliere dalle avventure di Bava?

Oggi sentiamo continuamente discutere di argomenti quali, bullismo, scarsa autostima, difficoltà nell’intraprendere la propria strada e nel capire cosa fare; questa storia porta in sé un messaggio che per me è di vitale importanza e che mi vede coinvolta profondamente, AUTOSTIMA. Viviamo in tempi dove tutto è immediato e siamo bombardati da immagini di vite perfette, gente perfetta, lavori fantastici, volti radiosi; tutto questo non rispecchiando la realtà porta in tutti noi (pur consapevoli in certi momenti) ad “arrancare” nel tentativo di raggiungere uno standard che, oltre a non essere il nostro non esiste semplicemente. Intraprendiamo viaggi mentali interminabili, complicati che rovinano spesso le nostre giornate e il nostro animo, nel tentativo di capire come fare per ottenere una determinata cosa e nel comprendere il perché soprattutto, noi non siamo in un determinato modo. Ciò che vorrei che questo libro facesse, è trasmettere una piccola scintilla nei bambini e nelle voci degli adulti che leggeranno loro in merito alle proprie capacità che sono uniche ed irripetibili. Nessuno sarà mai capace di fare una determinata cosa allo stesso identico modo di come la facciamo noi, nessuno avrà lo stesso nostro identico talento e soprattutto che ognuno di noi ha il suo potenziale, magari qualcuno lo scoprirà un po’ più tardi ma basta guardare a sé stessi e non a ciò che fanno gli altri provando paura se ancora non abbiamo raggiunto un determinato obiettivo; il nostro momento arriverà e sarà straordinario per ognuno di noi… dobbiamo solo essere ottimisti e perseveranti!

Oltre a scrivere, sei anche una pedagogista e creatrice di Tata Mancina. Come riesci a coniugare questi diversi aspetti della tua vita professionale e quali influenze hanno sul tuo lavoro di scrittrice?

Tata Mancina è il mio alter ego nata per dar voce a ciò che è sempre stata la mia passione ma soprattutto cercavo un modo “delicato” per esprimere dei suggerimenti nel campo della genitorialità e della crescita. Essere genitore già di per sé e complesso, atteggiarsi a maestrina con il rischio di essere fraintesi era il mio timore, da questa base la nascita di un personaggio fumettistico che smorzasse un po’ i toni. Certamente l’essere una pedagogista è il fulcro perché è questa passione costruita e arricchita nel tempo che mi ha consentito di sviluppare tutto il resto. Anche la scrittura in verità è sempre stata parte di me nelle sue forme più svariate, penso che sia terapeutico ritagliarsi quotidianamente uno spazio per buttar giù ciò che sentiamo; aiuta a mettere ordine nei nostri pensieri!

Grazie mille, Manuela, per aver condiviso con noi il tuo tempo e le tue riflessioni su “Le avventure di Bava. Fuga in città”. È stato un piacere scoprire di più sulla tua ispirazione e sul tuo processo creativo. Siamo certi che Bava e le sue avventure sapranno incantare e ispirare molti giovani lettori. Auguriamo a te e al tuo libro tutto il successo possibile e non vediamo l’ora di leggere altre tue opere future.

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