GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Quel volo dell’Angelo che… – Alessandra Trotta

Benvenuti al blog del Gruppo Albatros! Oggi abbiamo il piacere di ospitare Alessandra Trotta, autrice del commovente libro “Quel volo dell’Angelo che…”. Questo romanzo, ispirato a una storia vera, racconta l’esperienza di Alex, che attraverso segnali tangibili avverte la presenza del fratello Andrew, suo Angelo custode. Un viaggio tra dolori e gioie, sconforto e tenacia, dubbi e speranze, che diventa una metafora profonda della vita stessa. Alessandra, grazie per essere qui con noi.

Alessandra, cosa ti ha ispirato a scrivere “Quel volo dell’Angelo che…”?

Il libro è ispirato a mio fratello Andrea “Andrew” che purtroppo non c’è più. Lui è il protagonista di Quel volo dell’angelo anche se alcune parti della storia che racconto sono romanzate. 

Il tema della presenza dei nostri cari defunti è centrale nel tuo libro. Come hai sviluppato questo concetto attraverso la trama?

Mio fratello è sempre stato anche in vita una persona speciale, infatti, lui è nato al settimo mese di gravidanza e si dice che chi nasce prima è più intelligente ed anche più sensibile. Forse sarà una diceria, ma per me ed anche chi lo conosceva è così. Come descrivo nel libro basta un profumo o un atteggiamento di qualcuno per ricordarmelo. Lo sento sempre vicino. È qualcosa che dà forza, attraverso segnali di diverso tipo ritrovo costantemente mio fratello Andrew, mio vero e proprio Angelo custode. Ripercorrendo i dolori e le gioie, lo sconforto e la tenacia, i dubbi e le speranze, questo mio “incontro” intenso e particolare che ne scaturisce finisce per diventare per estensione una metafora della vita stessa. 

Quali sono state le sfide principali nel dare vita a una storia così intima e personale? Immagino che scrivere di emozioni profonde e personali possa essere difficile. Quali sono stati i momenti più complessi nella stesura del libro e come li hai superati?

Capire il senso di questo racconto: un viaggio nell’anima che parte dall’angelo con un profumo a distanza che attira le persone verso la conversione, un viaggio nell’inconscio guidato dall’angelo che entra nella mia anima. Le emozioni si intrecciano…. c’è qualcosa che si capovolge. Andrew era troppo grande per questo pianeta così piccolo. La sua generosità era eccessiva. Proietta emozioni confuse, ma deliberatamente confuse. Si interrompe il titolo così come si interrompe l’esistenza del protagonista. Tutti vorrebbero rivederlo qui. È un effetto sismico delle emozioni che diventano la forza per gli altri. 

Il tuo libro affronta temi universali come la perdita, la speranza e la resilienza. Quale messaggio speri che i lettori possano trarre da “Quel volo dell’Angelo che…”?

Si vuole lasciare spazio a chi serve e vuole raccontare quel bene che è rimasto nel ricordo. Solo chi ha coraggio, dicono, fa quello che ha fatto il protagonista. Ovunque ci troviamo su questa Terra, non siamo mai soli. Questo libro è dedicato a un solo protagonista: mio fratello Andrea scomparso dieci anni fa. Anche i particolari biografici mutano, si deformano, si sfilacciano. Ciò che conta è attraversare la terra desolata, affrontare la vita e le sue sfide, alla ricerca di un ricordo che non è mai soltanto tale, ma diventa la terra che abbiamo sotto i piedi, la nostra solidità. 

Come pensi che “Quel volo dell’Angelo che…” possa aiutare chi sta attraversando un momento di dolore o perdita? La tua storia ha il potere di offrire conforto e speranza. Quali riscontri hai avuto da parte dei lettori che si sono riconosciuti nelle vicende di Alex?

Andrew guida i miei passi e custodisce la mia vita. Conosce ogni mio pensiero pesa la mia sofferenza e la mia gioia. In fondo la realtà non è altro che un ponte verso l’ignoto. Sembro voler andare oltre raccontando gli affetti onnipresenti, immanenti che tuttavia non ci sono più. I miracoli di cui è costellata inaspettatamente la vita. La certezza che una schiera di esseri trascendenti veglia su di noi e ci guida dalla nascita fino al giorno in cui lasceremo la vita terrena per ritornare nel mondo dello spirito.

Grazie mille, Alessandra, per aver condiviso con noi i dettagli del tuo toccante libro “Quel volo dell’Angelo che…”. La tua testimonianza è un prezioso contributo per chi cerca conforto e forza nei momenti difficili. Invitiamo tutti i nostri lettori a scoprire questo romanzo emozionante, capace di offrire una prospettiva unica sulla presenza continua delle persone che amiamo. Grazie ancora, Alessandra, e auguri per i tuoi futuri progetti letterari!

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