Benvenuti al blog del Gruppo Albatros! Oggi siamo entusiasti di presentarvi un’intervista esclusiva con l’autrice del romanzo “Era un amore troppo grande”, Annarita Rosace. Questo romanzo, una testimonianza di coraggio e passione, è stato per molti anni custodito nel cassetto, fino a quando l’autrice, più matura e riflessiva, ha deciso di consegnarlo al pubblico. Attraverso le pagine di questo libro, incontriamo sia la giovane ragazza di un tempo che la donna di oggi, unite dagli occhi negli occhi attraverso lo specchio della scrittura. La voce di Annarita Rosace è capace di emozionare e toccare le corde più profonde del cuore. Il romanzo ci introduce a Daniela, una giovane insegnante con una vita convenzionale, ma che si trova a vivere un’attrazione irresistibile per Marco, una via di fuga verso l’incognita di un futuro fatto di desiderio e follia. La passione li consuma, li nasconde agli occhi del mondo, e la protagonista, Daniela, si rivela dannatamente testarda, amando con tutta se stessa nonostante le contraddizioni e i biasimi. Si tratta di una storia attuale che solleva interrogativi profondi sull’opportunità di seguire il proprio cuore, perché non sempre il suo cammino coincide con il luogo giusto per noi.
Annarita, ci racconti cosa ti ha spinto a tirare fuori questo romanzo dal cassetto dopo tanto tempo?
Ho scritto questo romanzo qualche decennio fa, pressata da dubbi e interrogativi che mi urgevano dentro. Quasi uno sfogo, un bisogno di dare risposte a me stessa, una introspezione personale che non andava condivisa con altri. Perché l’ho poi tirato fuori dalla polvere di decenni? Semplicemente perché l’ho riletto e mi è piaciuto.
Nel tuo romanzo, la protagonista Daniela vive un conflitto interiore tra la convenzione e la passione. Quanto di te c’è in questo personaggio?
Mi hanno spesso chiesto se il mio romanzo fosse autobiografico. No! Non lo è. Ma chiaramente queste mie pagine sono tutta me stessa, la mia sensibilità, i miei interrogativi di fronte ai problemi di vita, i miei conflitti interiori fra l’essere e il dovere essere, la passione con cui ho vissuto e vivo ogni aspetto della mia vita. Ecco il motivo per cui per anni non ho mai pensato alla possibilità di una pubblicazione. Non mi piaceva mostrarmi nuda. Poi, con gli anni, si cambia: forse i freni inibitori si allentano, forse si dà meno importanza alla percezione che il lettore ha rispetto al tuo scritto, al giudizio che potrebbe esprimere su di te come donna. Resta l’apprezzamento sui giudizi espressi su di te come scrittrice.
“Era un amore troppo grande” affronta tematiche delicate e complesse sull’amore e sulle scelte di vita. Qual è il messaggio principale che hai voluto trasmettere ai lettori attraverso questa storia?
Ho scritto queste mie pagine per me stessa; quindi, non ho mai avuto né l’intenzione di trasmettere un messaggio né tantomeno la presunzione di lasciare un insegnamento, un indirizzo di vita. Ma ogni frase, ogni pagina, era un messaggio per me. La vita va vissuta, con coraggio, con passione, con amore. Le nostre scelte sono spesso dolorose e a volte ci portano lontano dalla linea che avevamo tracciato per noi. Ogni percorso che si conclude ci lascerà soddisfatti e sicuri o doloranti e infelici? Credo sia poco rilevante. Più importante è sentirci coraggiosamente pronti per un successivo pezzetto di vita che si apre per noi.
Parlando di scrittura, come è stato per te rivedere e riscrivere parti di questo romanzo dopo anni dalla sua stesura originale?
Riprendendo in mano questo mio scritto sono stata sommersa da tutte le problematiche di quei giorni. Lo rileggevo con calma e… sì…mi piaceva! Ma qualcosa andava corretto, cambiato, qualche contenuto doveva essere diversamente elaborato. Ma non ne sono stata capace. Lo stile era diverso, qualche pagina corretta o aggiunta avrebbe creato disarmonie. La ragazza di allora ha preteso che non se ne cambiasse una virgola.
Infine, quali sono i tuoi progetti futuri nel campo della scrittura? Possiamo aspettarci altri romanzi da te?
I miei progetti futuri? Ho sempre avuto poco tempo: la famiglia, i figli, il lavoro ma anche i miei hobby e i miei viaggi. Ma quando qualcosa urgeva in me, io scrivevo. Così ho tante poesie. E tanti appunti che sto riorganizzando. Si! Certo! Non aspetterò ancora decine di anni. Non me avrei il tempo!!!
Grazie mille, Annarita, per aver condiviso con noi la tua esperienza e la tua passione per la scrittura. È stato davvero un privilegio poterti intervistare e conoscere meglio il tuo lavoro. Non vediamo l’ora di vedere cosa il futuro riserva per te e quali altre emozionanti storie ci regalerai. Buona fortuna per tutti i tuoi progetti!
