Benvenuti al blog del Gruppo Albatros! Oggi siamo lieti di presentarvi un’autentica gemma della narrativa contemporanea: “Una sera, a Venezia” di Lorenzo Alberti Mangaroni Brancuti. Questo romanzo ci invita a immergerci nelle intricate calli di Venezia, una città che brilla di fascino e mistero, intrappolata tra il glorioso passato e un presente incerto. Il protagonista, il conte Maurizio Alderigo Morosin, si trova a navigare tra le ombre del suo lignaggio e la realtà presente, un viaggio che lo porta a rivelazioni sorprendenti e a un futuro ancora da plasmare.
Il suo romanzo ci conduce attraverso le calli di Venezia, una città intrisa di storia e mistero. Qual è stata la sua fonte d’ispirazione per creare questo ambiente così suggestivo?
La fonte di ispirazione è la città stessa per la sua unicità. È come se si trattasse di un enorme palcoscenico a cielo aperto, laddove il labirinto delle sue calli si presta perfettamente a ospitare i personaggi che popolano il mio racconto e il loro movimento all’interno di essa. Anche solo il non avere strade ma l’essere percorribile unicamente a piedi o attraverso i canali, ha contribuito enormemente a non essere un mero “sfondo” ma essa stessa un personaggio. Le sue maschere e la sua connotazione anticonformista, a volte sopra le righe, da ultimo, hanno reso l’atmosfera assolutamente perfetta,
Il protagonista, il conte Maurizio Alderigo Morosin, sembra essere intrappolato tra le glorie del suo casato e le sfide del presente. Come ha sviluppato il suo personaggio e quali sfide ha dovuto affrontare durante questo processo?
Una città che sembra affondare, citando D’Annunzio, sotto il peso della sua stessa “pompa”, non può che ripercuotersi inevitabilmente sul protagonista Maurizio, nobile decaduto che vede a poco a poco sfuggire il proprio destino dalle mani cadendo sempre più in balia degli eventi. Non a caso entrambi sembrano soccombere al tempo che passa…
Il tema del passato che torna a risvegliare nuovi misteri è centrale nel suo romanzo. Cosa la ha spinta ad esplorare questa dinamica così affascinante tra passato e presente?
Il passato è un tema fondamentale nella vita del protagonista che vive come sospeso: cerca di guardare al futuro ma resta inevitabilmente intrappolato nelle antiche glorie. Le due figure femminili che ambientano il racconto rappresentano proprio questo dualismo che porterà all’epilogo della vicenda.
Venezia stessa sembra essere un personaggio nel suo romanzo, con la sua atmosfera decadente e magnetica. Come ha lavorato per catturare l’essenza di questa città nei suoi scritti? Senza rivelare troppo, ci può anticipare quale futuro attende il conte Maurizio Alderigo Morosin? Riuscirà a trovare la chiave per un futuro degno di essere vissuto?
Venezia più che fonte di ispirazione, è essa stessa un personaggio e, come detto prima, è lo sfondo ideale per articolare la storia da me narrata. L’unicità delle sue caratteristiche fa sì che sia quasi la città stessa a dirigere i protagonisti come in un copione scritto apposta per loro. Venezia una città decadente e maliziosa, che muore lentamente trascinando il protagonista nella sua malinconia fino al finale…
Grazie infinite a Lorenzo Alberti Mangaroni Brancuti per averci offerto uno sguardo affascinante nel mondo di “Una sera, a Venezia”. Questo romanzo ci incanta con la sua profondità e la sua maestria nel tessere insieme passato e presente. Non vediamo l’ora di scoprire quali altri misteri e avventure attendono i nostri lettori nelle sue future opere. Grazie ancora per aver condiviso la sua arte con noi oggi.
