GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Nuova Era – Simone Floris

Benvenuti lettori del Blog del Gruppo Albatros. Oggi siamo qui per una conversazione avvincente con l’autore del romanzo “Nuova Era”, Simone Floris. Un viaggio emozionante nel sistema gaiano, un universo diviso tra l’Impero di Tolm e la Federazione, in perenne conflitto per il controllo del pianeta e del sistema. Nel cuore di questa storia avvincente si cela un mistero cosmico: un Oggetto alieno dalle incredibili capacità, portato alla luce durante il conflitto su Gaia V. Ma cosa nasconde davvero questo Oggetto? E quali avventure attendono i protagonisti nel loro viaggio per svelare i segreti dell’universo? Parliamone con l’autore!

Il tuo romanzo “Nuova Era” ci trasporta in un mondo fantastico e avvincente. Cosa ti ha ispirato a creare questo universo ricco di conflitti e misteri?

Le fonti sono state principalmente due. La prima è rappresentata dai miei studi in relazioni internazionali soprattutto relativi alla storia della Guerra Fredda, le sue trame e i suoi accadimenti. Non è un caso, infatti, che le vicende dei protagonisti del libro si svolgono in un mondo caratterizzato dal bipolarismo dove due potenze si contendono il controllo del pianeta e del sistema solare con “proxy wars”, spie e azioni nascoste. La seconda fonte è rappresentata dalla mia passione per la fantascienza. Ho avuto modo di leggere diverse opere, tra cui spicca “Il ciclo delle Fondazioni” di Asimov o ancora Herbert con “Dune”, “Il Ciclo dei giganti” di Hogan e Lem con “Solaris”. Da essi ho tratto spunto sull’ambientazione fantascientifica, sulle idee e sulle vicende dei miei personaggi. Allo stesso tempo devo molto anche al cinema. Capolavori come Star Wars o serie tv come Battlestar Galactica, mi hanno affascinato sin da bambino.

L’Oggetto alieno è una delle componenti fondamentali della trama. Qual è stata la tua fonte di ispirazione per ideare un oggetto così intrigante e misterioso?

Direi proprio che l’Oggetto è la componente fondamentale della storia e il suo significato e funzione verrà svelata solamente alla fine del ciclo di racconti. La fonte è il mistero nella sua accezione più comune. Da esso dipende la volontà dell’uomo di svelarlo e d’indagarne le dinamiche e che innesca nell’uomo quel senso di curiosità che è alla base del suo progredire. Una curiosità che definisco infantile ma non nel senso negativo del termine bensì nella sua accezione letterale. Infatti, nel mio libro il mistero la fa da padrone. Si pensi alle speculazioni del team di scienziati quando si ritrovano a studiare l’Oggetto e alle teorie che gli stessi formulano. In essi ho cercato di distillare la mia curiosità di bambino che rimaneva affascinato di fronte ai misteri della storia e dello spazio, e attraverso di essi mi sono immedesimato, ringiovanendo, in quel processo di scoperta che vede nella curiosità e nella volontà di comprendere i misteri le leve fondamentali dello sviluppo umano.

Nel romanzo, i protagonisti stabiliscono il primo contatto con una specie aliena. Qual è stata la tua visione nel rappresentare questo momento epocale nel mondo della narrativa fantascientifica?

Il primo contatto è la rappresentazione fisica del mistero e dunque della curiosità, è il momento più alto dove entrambi i concetti raggiungono il loro apice. La mia visione del primo contatto è il culmine della storia umana. Un momento in cui il mistero più alto, quello della vita extraterrestre, che ossessiona milioni di persone in giro per il mondo, si palesa di fronte agli occhi dei miei protagonisti. Un mistero che provoca sbigottimento, paura ed eccitazione, tutte situazioni tipiche dell’uomo che per via della sua curiosità innata è spinto a indagarne le dinamiche e i significati profondi e filosofici. Infatti, proprio per il suo significato filosofico, ho impostato il primo incontro con una forma di vita extraterrestre diversa da quella che tutti potrebbero avere in mente. Non ho fatto incontrare adamiti e “omini verdi”, anzi ho voluto rendere il tutto ancora più misterioso proprio facendo incontrare due dinamiche di vita che sono completamente agli antipodi. Se gli adamiti possono rappresentare gli umani, una forma di vita che ben conosciamo dopotutto, cosa rappresenta l’Oggetto? Come fa la vita come la intendiamo noi a essere l’Oggetto? Ecco, mi sono posto queste domande mentre scrivevo il libro ma devo dire che ancora me lo chiedo. In definitiva, ecco qual è stata la mia visione: il tentativo di soddisfare la curiosità umana. Sinceramente spero tanto che il lettore del mio libro si ritrovi a porsi la stessa domanda e a sperimentare la curiosità infantile proprio come faceva da bambino.

Il conflitto tra l’Impero di Tolm e la Federazione è un elemento centrale della trama. Cosa ti ha spinto a esplorare le dinamiche di conflitto e potere in un contesto spaziale così affascinante?

La motivazione è data dal tentativo di traslare il microcosmo delle vicissitudini dei singoli individui influenzate dalle vicende storiche e reali della guerra fredda in un’ambientazione spaziale, dove i protagonisti esprimono le loro emozioni e sentimenti nei modi più umani possibili.  Degli esempi sono dati da Adam e il suo stress post traumatico o il legame tra Veldius e Vargas. Le loro vicende fanno parte dell’insieme di situazioni, emozioni e conflitti che solitamente si tende a non considerare quando si guarda a fenomeni politici e sociali epocali come la Guerra Fredda. Io ho cercato di scavare nell’animo umano, nei limiti delle mie possibilità, proprio per far risaltare quello che solitamente fa parte del rumore di fondo delle vicende umane.

Infine, cosa possiamo aspettarci dalle avventure future dei protagonisti nel tuo universo narrativo? Hai già in mente nuovi sviluppi e misteri da svelare?

Posso dire che la storia non finisce qui. Chi arriverà alla fine del libro capirà che ciò che è chiaro non lo è poi più di tanto. Le risposte che il lettore troverà nel libro porteranno a domande la cui risposta si trova solamente nel prosieguo della storia. Se il primo contatto potrebbe di per sè fungere da elemento centrale del libro, in realtà non è altro che il vero inizio da cui tutto si dipanerà. Dopo quell’evento la guerra fredda tra Impero e Federazione, le mosse di Vargas e del Generale da Silva e le vicende adamite saranno solamente un ricordo. In sostanza, Adam e i suoi, Vargas, l’Imperatore e in generale gli Adamiti si ritroveranno ad affrontare situazioni ben più complicate e misteriose della guerra fredda tra Impero e Federazione. Tuttavia, il tutto si scoprirà solo arrivando alla fine della storia.

Grazie mille, Simone Floris, per averci accompagnato in questo viaggio entusiasmante attraverso il tuo romanzo “Nuova Era”. Siamo ansiosi di vedere cosa riserveranno il futuro e i misteri ancora nascosti del sistema gaiano. Continua a incantarci con le tue storie avvincenti e fantasiose. Buona fortuna per i tuoi prossimi progetti e che il tuo talento continui a illuminare le pagine del nostro universo letterario.

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