GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Il baule fatato – Rossana Cifarelli

Benvenuti lettori del blog del Gruppo Albatros! Oggi siamo entusiasti di intraprendere un viaggio incantato all’interno del mondo letterario di Rossana Cifarelli, autrice del magico libro “Il Baule Fatato”. Quest’opera incanta e avvolge, trasportandoci in una dimensione dove la fantasia prende vita e le emozioni danzano tra le pagine.

Rossana, in “Il Baule Fatato” hai creato un universo poetico di straordinaria bellezza, capace di coinvolgere lettori di tutte le età. Qual è stata la tua fonte d’ispirazione per dar vita a un’opera così incantevole?

La mia opera “Il baule Fatato”, ci conduce in un mondo incantato e fiabesco.  Un attento lettore, che si immerge in questo enigmatico scrigno, può cogliere fra le cianfrusaglie, la chiave antica per entrare nel mio universo segreto, esplorando così: boschi ameni e suggestivi, il meraviglioso riverbero dei lumi, strane creature nascoste sotto un tappeto di foglie, negli specchi dormienti e nei cespugli pennellati d’oro. Sfogliando ogni pagina intrisa di polvere fatata, il lettore può anche percorrere i semplici ed intricati sentieri della vita, fatti di speranze, sogni, delusioni e amarezze. Attraverso la scrittura, cerco di dipingere immagini vivide, capaci di evocare emozioni profonde, cogliendo ogni sfumatura e venatura che si presenta davanti ai miei occhi, riuscendo a sentire così, come il fluire della vita, possa affiorare da ogni cosa. Fin dall’infanzia, sono stata sempre una lettrice appassionata di fiabe e del loro regno delle meraviglie. “La bella addormentata nel bosco” della Walt Disney è una delle mie fiabe preferite per i suoi scenari medievali, come il ricordo del buffo giullare, abile artista in grado di intrattenere il pubblico con danze, canti ed acrobazie; in particolare, ho amato la grazia delle fate, creature leggendarie che hanno sempre accompagnato e cullato la mia anima; figure del fantastico, espressione della mia intensa emotività e preziosa sensibilità, che spesso diventa il nostro maestro di poesia. La poesia e la letteratura viaggiano sempre con me, come care compagne di vita, scudi che mi hanno aiutata a ripararmi dalle dure frecce del dolore, lucerne sfavillanti e raggianti in ogni mia via impervia e tortuosa. Oltre agli innumerevoli autori della letteratura, vorrei ricordare Victoria Francés, una mia grande ispiratrice, che mi ha rapita per l’incanto delle sue opere, caratterizzate da atmosfere gotiche, oniriche e fiabesche.

Il tuo libro affronta tematiche profonde e universali, coinvolgendo i lettori in un viaggio interiore attraverso emozioni contrastanti. Come hai lavorato per bilanciare la magia del racconto con la profondità dei sentimenti espressi?

Ho sempre creato un mio rifugio intriso di sogni, dove pulsa all’impazzata il bisogno di scrivere, cercando di custodire un’ampolla fatata in cui silenti, vivevano le mie parole. Nel volo dell’immaginazione ho catturato infinite lame di luci colorate, come una bolla di sapone che librandosi nel cielo, vive con leggerezza. Nei miei giorni frenetici ho scritto sul mio taccuino, ma anche su piccoli fogli: non c’era più un ordine, versi sparsi ma liberi, come foglie al vento. Ho deciso di aprire il mio ‘’baule’’ pennellato di magia e vorrei ricordare principalmente, uno dei miei testi poetici intitolato ‘’Aurora’’, dedicato a mia figlia: a lei voglio regalare una scatola piena di bellezza, un messaggio d’amore che possa sempre colorare la sua vita.

In “Il Baule Fatato” hai creato un’atmosfera incantata che trasporta i lettori in mondi fantastici e affascinanti. Vorremmo sapere se hai avuto l’opportunità di incontrare dei lettori che hanno condiviso con te le loro esperienze e le loro reazioni al libro. Se sì, ci racconti qualche momento significativo di questo tipo di interazione e come queste esperienze hanno influenzato il tuo rapporto con il tuo lavoro e con il pubblico?

Sì, la pubblicazione della mia opera è stata arricchita da momenti significativi. Ho avuto il piacere di avere un feedback da alcuni lettori, che sono stati trasportati e motivati dall’aura magica e sognante del mio lavoro, come stimolo per le loro opere artistiche. Queste interazioni arricchiscono certamente il rapporto con il mio lavoro e con il pubblico e ho in progetto di scrivere racconti illustrati, a carattere fantasy, affinché possano sfiorare le corde emotive nei lettori, offrendo una via di fuga ed una fonte di ispirazione, nel mondo reale.

Parlaci del processo creativo che hai seguito durante la scrittura di “Il Baule Fatato”. Hai avuto qualche rituale particolare che hai seguito per immergerti completamente nel mondo incantato che hai creato?

Innanzitutto, il concetto di rito ha origini antichissime, risale ai tempi più remoti della storia dell’uomo, ed è intrinsecamente legato all’esistenza umana. Oltre alla letteratura, ho approfondito in modo accurato gli studi relativi alle discipline di etnologia ed antropologia. Mi sono laureata con una tesi incentrata sul tema del rito, con riferimento ad Arnold Van Gennep e ai riti di iniziazione; in particolare, mi sono soffermata sulla simbologia dell’acqua: fonte di vita, simbolo di rigenerazione e purificazione, ma anche immagine di morte. Nel mio libro, vivono silenziosamente molte figure mitologiche legate all’acqua, esseri divini come le ninfe, che rappresentano spesso una personificazione dell’elemento, della sua magia e della sua forza. L’acqua assume varie sembianze e significati: acqua materna e chiara, ma anche morta e violenta, come affermava Gaston Bachelard; essa può assumere un duplice volto: ricordiamo così creature come le selkie, le ondine ed altre abitatrici del profondo. Il mio testo poetico “I riti delle fate”, si ispira alla cosiddetta leggenda della danza delle fate, che si svolge durante la notte di San Giovanni. In questa notte pervasa di mistero, le fate si riuniscono per danzare fino all’alba, riempiendo i boschi di magia, con fuochi, balli e rituali propiziatori.

Come credi che i giovani lettori possano beneficiare dalla lettura di “Il Baule Fatato”? Quali lezioni o riflessioni speravi che trarrebbero da questa avventura letteraria?

In questa società, sempre più veloce e frenetica, credo sia cruciale sensibilizzare i ragazzi sull’importanza di una comunione autentica con la natura, invitando loro ad esplorare la sua bellezza, ad ascoltare il suo linguaggio misterioso, in grado di arricchire l’uomo, con le sue forme, colori, suoni e movimenti. Mi auguro che il mio libro possa essere un ponte, in grado di condurre i lettori a risvegliare quella sorta di animismo, a volte un po’ sopito, che ci permette di leggere ‘’l’oltre’’ celato dietro ogni elemento del creato; quel bambino interiore che ci spinge ad aprire una finestra verso l’immaginazione e l’infinito sogno poetico. Spero quindi, che la mia opera possa essere interpretata come un viaggio avventuroso, in un mondo avvolto da un’atmosfera mistica e trascendentale. Inoltre, spero che ogni lettore possa scovare attraverso la lettura dei miei versi, la via più radiosa per rinascere dalle ceneri, per risorgere dalle nostre “riviere di fumo”, come ho scritto in un mio testo poetico, accogliendo gli sprazzi di luce, nelle strade tetre e desolate.

Concludiamo questa affascinante incursione nel mondo di “Il Baule Fatato” con la gratitudine verso Rossana Cifarelli per aver condiviso con noi la sua visione magica e profonda. Invitiamo i nostri lettori a lasciarsi incantare dalle pagine di questo straordinario libro, pronti a esplorare i confini dell’immaginazione e dell’animo umano. Grazie ancora, Rossana, per questa straordinaria esperienza letteraria che ci hai regalato.

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