Benvenuti lettori del Blog del Gruppo Albatros, oggi siamo onorati di avere con noi Omar Maranta, autore del romanzo “Osmand all’undicesima ora”. In questo libro avvincente, Omar Maranta ci guida attraverso le vicende di Osmand, un essere nato e cresciuto all’interno di una base militare a Napoli, che cerca disperatamente la sua libertà. Accompagnato da Mariuccio, Osmand si dirige verso l’isola di Sant’Elpidio, ma ciò che sembrava essere un cammino verso la libertà si trasforma in una serie di eventi nefasti e uccisioni inspiegabili, mettendo in discussione il significato stesso di libertà e sacrificio.
Omar, il tuo libro “Osmand all’undicesima ora” affronta temi profondi sulla libertà e il destino. Cosa ti ha ispirato a esplorare questi argomenti attraverso la storia di Osmand?
Questo libro nasce durante un lunghissimo periodo in cui ero ricoverato in ospedale, la ricerca della mia libertà, dal dolore e dalla cecità. Mi ha ispirato questa storia. Inoltre, la libertà spesso viene data per scontata, ma per averla si è combattuto in passato. Il protagonista dovrà affrontare il suo destino come tutti noi ogni giorno, a volte il destino stesso ti impone, sia occasioni vantaggiose, che ostacoli da superare, ma siamo noi a fare la scelta, giusta o sbagliata che sia.
Osmand è un personaggio complesso, cresciuto in un ambiente controllato e oppressivo. Qual è stata la tua visione nell’evolvere questo personaggio e portarlo alla ricerca della libertà?
Nella vita abbiamo delle imposizioni, l’istruzione ricevuta, l’educazione in partita, la posizione sociale e le nostre radici ma OSMAND trova il coraggio di mettersi in gioco e cambiare la sua sorte, cosa che io forse non ho avuto coraggio di farlo, anche se mi ha ispirato a fronteggiare le insidie che ho avuto nella mia vita.
Mariuccio gioca un ruolo significativo nella vita di Osmand, fungendo da guida e compagno di viaggio. Puoi condividere con noi il processo di creazione di questo personaggio e il suo impatto sulla storia?
Ognuno nella propria vita ha incontrato una persona che lo ha ispirato e fatto crescere, per OSMAND Mariuccio è stata una guida ed un sostegno verso la sua libertà. Credo fermamente che nessuno di noi possa crescere senza una spalla su cui appoggiarsi, in cui contare nei momenti di bisogno reciproci, quindi, come per me sono state importanti alcune persone, volevo che anche Osmand avesse al suo fianco un amico. Considero Mariuccio un protagonista di questa storia, un personaggio indispensabile per questo libro.
Il tema del sacrificio emerge in modo potente nel tuo libro, soprattutto attraverso le azioni di Osmand. Cosa pensi che il lettore debba riflettere sul significato del sacrificio alla luce di ciò che accade nella storia?
Oggi giorno non siamo più abituati al sacrificio, abbiamo comodità che i nostri avi nemmeno si sognavano, nel racconto il sacrificio è la propria vita, forse un po’ forte, ma ricordiamoci che la libertà che viviamo quotidianamente deriva dal sacrificio dei nostri predecessori. Oltre sì, a volte bisogna sacrificarsi per una causa più elevata. Nel libro appunto le vite spese sono per la scienza e per il futuro dell’uomo stesso.
Il finale del tuo libro lascia i lettori con molte domande e riflessioni. Senza spoilerare troppo, ci puoi dare un’idea di come hai deciso di concludere la storia di Osmand e quali messaggi intendevi trasmettere attraverso questo finale?
Il finale, che spero vi lasci sorpresi, è volutamente sospeso, ho lasciato appositamente aperte alcune vicende perché, in anteprima, vi comunico che ci sarà un seguito. Il mio obiettivo è stato quello di portare il lettore a riesaminare il libro con una seconda lettura, la quale darà un’altra visione alla storia. Spero vivamente che sia riuscito nel mio intento ed aver creato quella curiosità in chi legge, ma questo c’ è lo dirà il lettore.
Ringraziamo Omar Maranta per averci fornito un’intensa panoramica sul suo romanzo “Osmand all’undicesima ora” e per aver condiviso con noi le sue visioni e riflessioni sulle tematiche affrontate. Non vediamo l’ora di leggere altre opere dell’autore e di continuare a esplorare mondi letterari così ricchi e coinvolgenti. Grazie ancora e buona lettura!
