GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Tutta la vita. Le luci di Milano – Angelo Consoli

Benvenuti al blog del Gruppo Albatros! Oggi siamo entusiasti di presentarvi un’intervista con l’autore del libro “Tutta la vita. Le luci di Milano”. Angelo Consoli ci guiderà attraverso i meandri della sua opera, svelando i segreti dietro il personaggio principale, Alessandro Manfredi, e l’affascinante sfondo della vibrante città di Milano negli anni tumultuosi della storia italiana.

Angelo, il tuo romanzo racconta la storia di Alessandro Manfredi, un poliziotto siciliano che si trova catapultato nel cuore di Milano negli anni ’80. Qual è stata la tua fonte d’ispirazione per questo affascinante personaggio?

Il personaggio di Alessandro Manfredi ha alcuni tratti autobiografici. Siamo più o meno coetanei, abbiamo avuto la nostra prima esperienza di lavoro in quei primi anni ’80 a Milano, anche il mio carattere ha molti punti in comune con quello del nostro assistente. Ma Alessandro Manfredi è anche il simbolo di quella folla di ragazzi della mia generazione che hanno lasciato la loro terra per crearsi un futuro migliore sinceramente convinti di poter dare il loro contributo alla crescita del paese e che trovarono in quella città modo di mettersi alla prova. 

“Tutta la vita. Le luci di Milano” offre un’intensa immersione nei drammatici avvenimenti degli anni di piombo. Qual è stato il tuo approccio nel trasportare il lettore in questo periodo storico così delicato?

Nel momento in cui si svolge la mia storia, la fase più acuta degli “anni di piombo” è trascorsa e il paese sta iniziando a uscire da un tunnel angoscioso, ma le scorie di quegli anni difficili sono ancora vive e ci sono ancora tanti misteri da risolvere. Sono andato a rileggere i fatti di quel periodo con accurate ricerche, anche alla luce delle rivelazioni successive, e ho cercato di ricrearne il clima in un momento in cui cominciavano a filtrare le prime rivelazioni su fatti coperti dal segreto come la Loggia P2.

La trama del tuo romanzo è intrisa di mistero e tensione. Come hai lavorato alla costruzione di un intreccio così complesso, mantenendo vivo l’interesse del lettore fino all’ultima pagina?

Ho tentato di costruire una storia che si sviluppa come un sistema di scatole cinesi. Un omicidio dal movente apparentemente “banale”, la scoperta di una trama più intricata forse legata ad un attentato, la rivelazione di implicazioni con la stagione del terrorismo e altri “misteri” del nostro paese. Ho voluto raccogliere la trama investigativa in un periodo di tempo relativamente breve per aumentare il ritmo della narra- zione e per farlo, ho voluto affiancargli le vicende della Nazionale di calcio ai Mondiali di Spagna evento che segnò, per me come per tutti gli italiani, quei giorni. Diventa così inevitabile che la trama giunga alla sua soluzione in quella indimenticabile Domenica 11 Luglio 1982 in cui l’Italia conquistò il titolo mondiale. 

Milano è descritta nel tuo libro come una città in continua trasformazione, sia dal punto di vista sociale che culturale. Qual è stata la tua ricerca per rendere così vivida e autentica l’atmosfera di questa metropoli?

Milano dei primi anni ’80 è per me un ricordo vivissimo anche perché legato alla mia gioventù, ma ho voluto sostenere la mia memoria con ricerche sugli aspetti di costume e sull’ “atmosfera” che si respirava. Chiunque ha vissuto quegli anni in quella metropoli potrà confermare la sensazione di un momento di grande vivacità sociale e culturale, ovviamente anche con i suoi aspetti negativi, di un mondo in profondo cambiamento e proiettato verso il futuro. 

Oltre alla trama investigativa, il tuo romanzo esplora anche temi più intimi, come l’amore, l’amicizia e la ricerca di sé stessi. Come hai bilanciato la narrazione tra gli eventi storici e il percorso personale dei personaggi?

Giunto a Milano, Alessandro Manfredi si ritroverà all’ inizio a dover creare un nuovo mondo di relazioni e lo farà con le incertezze e gli entusiasmi della sua giovane età, l’ amicizia con colleghi che condividono la sua esperienza, il rapporto di tipo quasi filiale con il Commissario Fossati, gli amori insicuri, sono aspetti della sua vita che verranno messi sullo sfondo allorché si ritroverà a dover affrontare il “Caso Cicero” che condizionerà quel breve ma intenso periodo della sua vita. Le vicende personali e sentimentali si riprenderanno la scena nella seconda parte del racconto quando Alessandro si troverà a dover fare importanti scelte sul suo futuro.

Conclusa l’intervista, siamo grati ad Angelo Consoli per averci offerto uno sguardo privilegiato nel mondo di “Tutta la vita. Le luci di Milano”. Questo romanzo non solo ci trasporta in un’avvincente trama investigativa, ma ci offre anche un ritratto vivido di un’epoca cruciale nella storia italiana, attraverso gli occhi di personaggi indimenticabili. Grazie ancora, Angelo, per averci condiviso la tua visione e il tuo talento narrativo. Non vediamo l’ora di scoprire le prossime opere che ci riserverai!

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