Benvenuti al blog del Gruppo Albatros. Oggi abbiamo il piacere di immergerci nell’intervista con Gianni Arlunno, autore del libro “Parla il Duomo”, un viaggio affascinante alla scoperta delle profonde motivazioni e della straordinaria storia dietro uno dei monumenti più significativi dell’umanità: il Duomo di Milano. Ci troviamo di fronte a uno dei Monumenti più significativi della storia dell’uomo, che ha coinvolto in un unico abbraccio generazioni di Costruttori. Conosciamo la storia del Duomo di Milano, narrata in dettaglio dalle cronache, ma forse non sono note le motivazioni per le quali è stato realizzato, né ci è chiaro il coinvolgimento del Cielo in quest’Opera. Lasciamo allora “parlare il Duomo” per comprendere la sua intima storia e le vere ragioni che lo hanno generato. Ci troveremo presi da un turbine di emozioni e di inimmaginabili coincidenze che si riferiscono a Matematica, Astronomia, Filosofia e Trascendenza. Il loro coinvolgimento, suggerito a piena voce dal Duomo, è fondamentale per comprendere l’unicità di quest’Opera che affascina e stupisce tutti coloro che la ammirano. Ecco la vera ragione per la quale è nato Parla il Duomo. Solo lasciandolo parlare e seguendo con attenzione il suo racconto è possibile ritrovare, in modo ampio, i criteri utilizzati dal Creatore per il Progetto dell’Universo. Ogni intervento della Trascendenza ha, infatti, sempre avuto come obiettivo l’uomo e le opere significative da lui concepite.
Qual è stata la tua fonte principale d’ispirazione nello scrivere “Parla il Duomo”?
Quando come Architetto mi è stato chiesto di realizzare all’interno del Duomo di Milano un “Contenitore” che servisse come reception e book shop, ho avuto difficoltà ad approcciarmi a questo monumento dove non era mai stato realizzato qualcosa di simile. Avevo necessità di una fonte di ispirazione che avrei potuto ritrovare solo all’interno del Duomo stesso, per me ancora poco conosciuto nei suoi intimi aspetti e significati più profondi. Ricercando una possibile soluzione, ho capito che ciò che ci circonda e che consideriamo inanimato, può invece parlare, nella misura in cui si crei nei loro confronti un’intima, ricercata, relazione. Così è avvenuto con la Colonna 33, adiacente all’area nella quale avrei dovuto localizzare quello che poi è divenuto l’Ottagono di Cristallo. Tale Colonna, dopo avermi invitato ad andarmene per non turbare con la mia opera il secolare equilibrio tra le Colonne, ha poi accettato il mio intervento solo se avessi seguito le sue indicazioni con le quali doveva essere configurato il progetto. A questo primo incontro sono seguiti, dietro suo suggerimento, altri incontri a cadenza settimanali nei quali la Colonna 33 mi ha fatto conoscere non solo le meraviglie racchiuse dal Monumento, ma ha anche organizzato incontri con i Personaggi più significativi che ne avevano fatto la storia; esperienze che ho sentito la necessità di riportare nel mio libro che poteva avere solo come titolo “Parla il Duomo”.
Il Duomo di Milano è uno dei monumenti più iconici del mondo. Quali sono, secondo te, gli elementi che lo rendono così unico e affascinante?
Il Duomo di Milano può essere considerato a ragione, come l’edificio più importante e significativo del mondo. Non esiste nessun’altra costruzione fatta tutta di Corallo, all’esterno, all’interno e anche in copertura. Un blocco unico che ha richiesto non casualmente, più di 450 anni per la sua realizzazione con l’intervento di 36 Progettisti e 6 illuminati Consulenti. Un edificio ispirato e voluto da Gian Galeazzo Visconti, Signore di Milano, che per primo perseguendo il tentativo di unificare l’Italia, con Milano Capitale, aveva necessità di presentare al mondo un monumento unico e straordinario. La sua lungimiranza, ha fatto sì che, conscio delle difficoltà di realizzare in un arco ragionevole di tempo, un’opera talmente impegnativa, fosse necessario creare fin da subito una Fondazione che ha chiamato Veneranda Fabbrica del Duomo attualmente operante, cui donare le cave di marmo di Candolia di sua proprietà, per far sì che tale monumento fosse realizzato tutto con questo incredibile materiale. Un materiale formato dai coralli cresciuti nelle acque tropicali dell’Oceano della Tetide, apertosi 280 milioni di anni fa, quando dall’originaria Pangea, è iniziata la deriva dei Continenti e plasmati dalla stessa storia per divenire monumento universale per tutta l’umanità. Nulla di simile è ritrovabile in alcun luogo. Nulla di così importante e impegnativo è stato realizzato e tale è la sensazione che viene trasmessa anche a tutti gli ignari spettatori che non conoscono le ragioni e la storia.
Nel tuo libro parli del coinvolgimento del Cielo nell’opera del Duomo. Ci puoi raccontare di più su questo aspetto?
Il coinvolgimento del Cielo di cui è stato oggetto il Duomo di Milano è ritrovabile non solo in tale monumento ma in tutte le opere significative che l’uomo ha realizzato. È questa una strana alchimia, in cui, da una parte c’è un progettista ispirato che dedica tutte le sue energie vitali per realizzare l’Opera e dall’altra, il Cielo che suggerisce in modo inavvertito indicazioni sostanziali per rendere l’opera allineata con i parametri che lo stesso Cielo ha realizzato per il Progetto dell’Universo. Queste due realtà che si compenetrano e che non possono essere indifferenti l’uno dall’altra, se viste con un’ottica universale, non possono meravigliarci più di tanto. Se questo vale per le opere significative, a maggior ragione ciò è venuto per il Duomo, una cattedrale dedicata a Maria Nascente, vera ispiratrice di tutta l’Opera. Avendo avuto da parte mia la possibilità di raccogliere i rilievi di dettaglio del Duomo, ed avendo individuato a suo tempo i Parametri Universali posti alla base del Progetto dell’Universo e ritrovabili in ogni campo scientifico, ho avuto modo di verificare come la configurazione finale del Duomo, pur soggetta a secolari variazioni, rispetti, rigorosamente tali parametri; una condizione impossibile da immaginare razionalmente. Ciò significa che anche in tal caso, l’intervento del Cielo ha fatto sì che tutto venisse riconfigurato secondo un equilibrio formale Cosmico, per donare a ciascuno pace e serenità
Durante la tua ricerca per il libro, hai fatto delle scoperte sorprendenti o inaspettate riguardo alla storia del Duomo?
Nei 450 anni di storia che hanno avvolto l’Edificio, rendendolo unico, si sono succeduti avvenimenti che ne hanno conferito un’indelebile impronta. la Colonna 33 oltre ad aprirmi la mente su inimmaginabili coincidenze che si riferiscono a Matematica, Astronomia, Filosofia e Trascendenza, mi ha infatti, settimanalmente organizzato incontri con i personaggi che hanno fatto direttamente o indirettamente la storia del Duomo. Tali incontri, che mi hanno guidato lungo un percorso inaspettato e sorprendente, sono risultati sostanziali per la comprensione di ciò che di più intimo può essere contenuto in questo monumento. S. Ambrogio, S. Agostino, S. Carlo Borromeo, Leonardo Da Vinci, Pellegrino Tibaldi, Renzo Travaglino, Carlo Maria Martini, e tanti altri successivamente incontrati, hanno fatto sì che venissi erudito sulle vere ragioni per le quali questa Cattedrale venisse proiettata nella Storia. Le scoperte sorprendenti ritrovate in ciascuno di questi incontri hanno testimoniato come ci sia stata una precisa volontà di racchiudere tutto lo scibile nella sua più alta espressione in questo Monumento per farlo divenire vero riferimento per la storia dell’uomo.
Come pensi che il Duomo continui a influenzare la cultura e la società contemporanea?
Parla il Duomo vuole essere un valido strumento per comprendere come il Duomo continui ad essere riferimento sia per la cultura che per la stessa vita nella società contemporanea. Le sensazioni, anche se inavvertite, che si hanno transitando accanto a questo monumento che ha fatto la storia della città, sono la migliore testimonianza di come lo stupore che si avverte trovandosi di fronte ad un’opera straordinaria, si trasformi in stimoli continui per far bene ed affrontare sfide che possono apparire irraggiungibili. Il Duomo di Milano può confermare come il tempo debba essere considerato senza tempo se si vogliono vincere le sfide che sempre più la società contemporanea ci propone. Nulla è impossibile nel momento in cui, come confermato dalle fugaci apparizioni nel testo, di Gian Galeazzo Visconti, personaggio illuminante e modernissimo, si creda a qualcosa che può modificare radicalmente la nostra esistenza recando un contributo universale per il bene di tutti. Ciascuno può e deve, infatti lasciare un segno, senza sapere a priori, come questo segno possa direttamente o indirettamente coinvolgere non solo l’interessato, ma anche le generazioni future. La storia del Duomo può allora divenire non solo maestra di vita, ma valido riferimento per individuare il cammino migliore che a ciascuno compete.
Grazie infinite a Gianni Arlunno per aver condiviso con noi le sue riflessioni e il suo profondo conoscere sul Duomo di Milano. “Parla il Duomo” ci offre uno sguardo unico e affascinante su un’icona storica che continua a suscitare meraviglia e ispirazione in tutto il mondo. Non vediamo l’ora di continuare a esplorare le profondità e le sfumature di questa straordinaria opera architettonica attraverso le pagine del suo libro. Grazie ancora per la tua preziosa testimonianza.
