Benvenuti lettori del blog del Gruppo Albatros! Oggi siamo entusiasti di presentarvi un’intervista con l’autrice del libro “Guizzo & Fefè”, Francesca Cascioli. In questo racconto incantevole, entriamo nel magico mondo di Guizzo, un pesciolino, e Fefè, uno scoiattolo, due personaggi che, pur appartenendo a mondi diversi, scoprono il valore dell’amicizia e dell’accettazione reciproca. Un incontro casuale nel bosco scatena una serie di eventi che portano i nostri protagonisti a una preziosa lezione di vita. Oggi, approfondiremo il significato di questa favola intrisa di solidarietà e scopriremo il processo creativo dietro il libro che ha catturato il cuore di tanti lettori.
Ciao Francesca, grazie per essere qui con noi. Che cosa ti ha ispirato a scrivere “Guizzo & Fefè”? Qual è il messaggio principale che desideravi comunicare attraverso questa favola?
L’opera di Guizzo e Fefè nasce dal profondo desiderio di leggere e raccontare favole a mio figlio. Ho sempre amato leggere, scrivere e con il suo arrivo questo desiderio è diventato ancora più intenso. Con Guizzo e Fefè e con le loro avventure ho voluto trasmettergli messaggi importanti, quali il valore dell’unicità del nostro essere, l’importanza del non arrendersi e imparare tutto ciò che non sappiamo fare, il valore dell’amicizia, quella vera, indissolubile oltre ogni barriera, a partire dal genere cui apparteniamo (scoiattolo – pesce) all’habitat in cui viviamo (terra – acqua), l’importanza della salvaguardia del nostro pianeta, solo per citarne alcuni.
I tuoi personaggi, Guizzo e Fefè, hanno caratteristiche molto diverse. Come hai sviluppato i loro personaggi e quale significato attribuisci alle loro differenze?
L’idea dei personaggi di Guizzo e Fefè è nata in maniera spontanea. Pensavo ai luoghi che stavo vivendo in alta montagna, agli animali che vedevo, alla loro bellezza e ho unito il tutto al pensiero di mio figlio. Così ho pensato a questi due cuccioli che, seppur appartenenti a specie diverse, sono riusciti a stringere un legame forte. I due protagonisti si incontrano casualmente, in un momento di debolezza di Fefè, entrambi giovani, entrambi indifesi e appartenenti a realtà completamente diverse. Saranno proprio queste realtà diverse e le loro differenze ad arricchire reciprocamente le loro vite fino ad unirli indissolubilmente.
La solidarietà e l’accettazione sono temi centrali nel tuo libro. Come pensi che queste tematiche possano influenzare i giovani lettori? Qual è il tuo obiettivo nel trasmettere questi valori attraverso la tua scrittura?
Oggi viviamo in una società in cui l’apparire è più importante dell’essere e i social hanno preso il posto alla socializzazione, quella socializzazione fatta di incontri, sguardi, gesti, esperienze e parole pronunciate. Con questa favola volevo riportare l’attenzione proprio su questi temi e cioè sull’essere e sul valore dell’essere, su quanto ognuno di noi è speciale: lo scoiattolino guarda animali più grandi e vorrebbe essere come loro ma il sarà proprio il pesciolino che lo aiuterà a riconcentrarsi su sé stesso, restituendogli fiducia e gioia di vivere. Partendo proprio dalla consapevolezza di noi stessi possiamo arricchire la nostra esistenza e quella delle persone a noi vicine sviluppando, in uno scambio reciproco, relazioni autentiche.
“Guizzo & Fefè” è una favola che affronta temi universali. Hai avuto un pubblico specifico in mente mentre scrivevi, o pensavi a un’audience più ampia?
Quando ho iniziato a scrivere Guizzo e Fefè ho pensato in un primo momento unicamente a mio figlio, ai messaggi che volevo trasmettergli. Man mano che andavo avanti nella scrittura mi sono accorta che senza volerlo il mio pubblico si era ampliato. Ho cominciato a pensare ai genitori o a qualsiasi adulto potesse leggere i racconti, pensavo che quella lettura avrebbe raggiunto non solo il piccolo ascoltatore ma anche il lettore stesso. Così, durante la scrittura, riflettevo sui messaggi che volevo “ricordare” proprio a noi adulti immaginando una ambientazione semplice ed efficace che potesse raccogliere l’attenzione e la comprensione dei più piccoli ma anche quella di noi adulti.
Infine, ci puoi raccontare un po’ del tuo processo creativo? Come hai sviluppato l’ambientazione e la trama di questa storia così coinvolgente?
Devo dire che l’ambientazione è stata qualcosa di davvero naturale. Ero in vacanza in Alto Adige, ricordo benissimo il momento in cui ero seduta ai bordi di un laghetto e guardavo qualche pesce guizzare in acqua. Lì vicino c’era un boschetto dove su alcuni tronchi erano presenti delle casette per gli scoiattoli. Non saprei dire come ma, all’improvviso, l’idea è arrivata, senza cercarla o chiamarla, è stato un flash. Ho “visto” lo scoiattolino che piangeva a causa del suo essere piccolo e insignificante al cospetto dei grandi predatori, un pianto così disperato che ha richiamato l’attenzione di un pesciolino che, con voce saggia e riflessiva, invitava alla riflessione e alla comprensione. Il resto della trama è stato un susseguirsi di idee. L’origine di tutto è sempre stato il messaggio che volevo lanciare: il valore della diversità, la solidarietà, l’amicizia piuttosto che la salvaguardia dell’ambiente e intorno a questi temi ho immaginato la situazione, i personaggi che potevano prenderne parte e le loro avventure.
Con queste parole illuminanti, Francesca Cascioli ci ha portato nel mondo incantato di “Guizzo & Fefè”, dove l’amicizia e la solidarietà sono le forze trainanti. Grazie Francesca per aver condiviso con noi il tuo pensiero dietro questa favola affascinante. Non vediamo l’ora di vedere quali altre avventure ci riserverai in futuro. E per voi, lettori, non perdete l’opportunità di immergervi in questa meravigliosa storia che sicuramente toccherà il vostro cuore.
