GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Writing Loving – Cristiana Lancioni

Benvenuti al blog del Gruppo Albatros! Oggi siamo lieti di presentarvi un’intervista con l’autrice del libro di poesie “Writing Loving”, Cristiana Lancioni. Questa raccolta è caratterizzata dalla necessità di conoscersi, aprirsi e continuare a reinventarsi con coraggio e speranza. In questi versi emerge finalmente un’accettazione della propria natura e delle proprie scelte. Emerge dal profondo dell’autrice il desiderio di imparare ad amare l’altro e non semplicemente ciò che di sé si riflette nell’altro. L’autrice si interroga sull’amore, sul suo singolare modo di amare. Quando amiamo una persona ogni sua parola ci diventa rivelatrice del suo mondo, ma se non l’amiamo, ogni sua parola ci passa inosservata. La nostra libertà in una relazione amorosa si manifesta nel chiaroscuro di un tocco, di uno sguardo verso l’altro perché la nostra libertà è il nostro modo singolare e soggettivo di guardare le cose e le persone che quotidianamente incontriamo.

Qual è stata la tua principale fonte di ispirazione per “Writing Loving”?

Io sono nata nelle campagne marchigiane e sono cresciuta tra colline, contadini e animali. I libri mi hanno spesso salvato, così come gli studi che ho fatto. Mi hanno fatto uscire, uscire dal conosciuto, uscire fuori e andare nel mondo. Per restare viva ho bisogno di fare tante cose. L’idea di pubblicare Writing Loving l’avevo già in testa da qualche anno, ma prima di riuscire a farlo ho dovuto trovare in me il solito coraggio. Io credo profondamente nel potere delle parole e penso che le parole restino per sempre. Mi contamino sempre attraverso le parole. Scrivo con le parole, amo scegliendo le parole. Quotidianamente incontro tante persone, i miei studenti e le mie studentesse, i miei colleghi, i miei familiari, i miei amici e tanti sconosciuti. Con umiltà annoto sempre pensieri, sensazioni, frasi nell’agenda che è sempre con me, nella mia borsa. Scrivo e riscrivo infinite volte. A volte scrivere mi aiuta a gestire la violenza, l’indifferenza, la superficialità che spesso incontro. Riuscire a stare nella tempesta senza averne paura: questo probabilmente mi ha inspirato. 

Come hai affrontato il processo creativo di questa raccolta poetica?

Non rinunciando al mio desiderio. Volevo generare qualcosa di delicato. Volevo essere viva, aperta, volevo mostrare a me stessa che sono ancora in grado di amare. Essere capace di amare e di dare parole all’amore. Inizialmente avevo paura della tempesta che avrei creato, ma scrivendo paura si è placata e lentamente è scomparsa. Non posso governare e controllare la mia scrittura, posso solo amarla. Come accade con le persone che amo. È la stessa cosa. Non posso rifiutare l’amore anche se è una tempesta. Da bambina mi innamoravo delle parole dette e scritte dagli altri. Oggi inizio ad amare le mie parole, anche se a volte restano misteriose anche per me. Mentre scrivevo l’immagine di mio padre mi tornava spesso in mente. Era assente mentre scrivevo, eppure era presente in me, nei miei ricordi. Io amo scrivere. Mi piace sprofondare nella scrittura. La scrittura per me è profumata e dolce, sa di buono. Non voglio essere immortale ne diventare famosa, tutto questo non mi interessa. Voglio soltanto amare e scrivere, almeno per ora. Questa raccolta è nata dal mio vuoto interiore che genera a volte luce. Non troverete nei versi solo il rimpianto di quello che ho perduto, troverete anche la mia gratitudine. La mia gratitudine per tutto quello che c’è stato. Il cattivo e il buono incontro. L’amico e il nemico. L’amore e il dolore. Questa raccolta è un tentativo: non volevo rimanere impigliata in quello che è successo, ma volevo andare avanti generando qualcosa di buono. 

Cristiana Lancioni

C’è un messaggio specifico che desideri trasmettere ai lettori attraverso le tue poesie?

L’unica cosa che ho davvero imparato vivendo è che ciò che davvero resta e conta è l’amore. Tutto il resto passa, è momentaneo, finisce. Solo l’amore dura. La vita è un soffio e tutti noi siamo dei bambini spaventati, terrorizzati e spesso angosciati. Io mi nascondo dietro la scrittura, come se fosse una protettrice che mi salva da me stessa. E’ un rifugio infantile, lo so bene. Una fuga dalla realtà che sento sempre troppo aspra e ingiusta. Meglio fuggire sotto le coperte della scrittura, come facevo da bambina che fuggivo, durante un temporale, sotto le coperte nel lettone dei miei genitori. Le mie ferite restano, nonostante l’amore e la scrittura. Mi piacerebbe che coloro che mi leggono possano sentire in sottofondo una voce.  Una voce delicata e profonda che ci ricorda che anche quando sembra che l’amore se ne sia andato, lui è tra noi. L’amore ritorna sempre. L’amore vive per sempre. L’amore è luce, è il giorno, è la vita. Non possiamo cercare l’amore guidati dalla paura, ma possiamo trovarlo e incontrarlo vivendo pienamente le nostre vite. Trovare l’amore nelle nostre singolarissime vite e nelle nostre particolari scritture.

Qual è il ruolo dell’amore nella tua vita e come si riflette nella tua scrittura?

Per me l’amore non è immortale perché l’amore è sempre umano. Molti di noi hanno vissuto l’esperienza traumatica della fine di un amore. Dall’amore però non si può fuggire, non si può scappare. L’amore è inevitabile. L’amore accade. Sempre. Continuamente. Le relazioni amorose oggi tremano, sono spaventate dalla fine e non sanno più sopportare l’attesa della nascita di un nuovo mondo. Quando amo, lo faccio con angoscia, non posso non tremare. Le mie parole che poi riporto nella mia scrittura diventano allora delle preghiere. Amami, amami ancora. È una supplica, una richiesta di eccezione: risparmiarmi la fine dell’amore. La lente di ingrandimento è sulla vita. Il cuore della mia scrittura è la vita. Per me ciò che ha valore è la vita viva, la vita amata. Quando amo non mi chiedo cosa è bene o cosa è male. Mi chiedo solo se io sono viva e se l’uomo che amo è pieno di vita. L’amore è sempre insostituibile, almeno per me. Nell’amore e nella scrittura c’è sempre qualcosa che torna. Un tocco, un sorriso, un tono di voce, una parola. Il sentirmi rassicurata che c’è ancora amore. Nel dolore amoroso c’è ancora amore, c’è ancora vita. Lo sforzo più grande che faccio è quello di avere fede nelle parole dell’altro, anche quando l’altro è distante. Per me l’amore non dipende dalle prove. L’unica cosa che conta nell’amore è la fiducia. O c’è o non c’è. Io non sono mai padrona delle persone che amo, ma credo sempre nel loro amore. La mia scrittura mi permette di rendere ancora vivo l’amore. Quello vero, l’amore che sa di non poter trattenere niente dell’altro. Se l’amore implica sempre il mistero della distanza, la scrittura implica sempre una sorta di prossimità.

Ci puoi raccontare un po’ del tuo approccio al ritmo e alla musicalità delle tue poesie?

Il ritmo e la musicalità dei miei testi sono delicati. Si, sono volutamente delicati, sicuramente vulnerabili, a tratti fragili. Cerco nel linguaggio quelle parole che rendono preziosa e particolare la mia vita. Anche il silenzio fa parte della musicalità così come il vuoto, la mancanza fa parte del ritmo. Nel mio ritmo c’è dolore, ma, al tempo stesso, questo dolore si trasforma in musicalità grazie alla mia mancanza, che genera amore. Il dolore scava ritmicamente in me. La musicalità, che con un profondo sforzo cerco di fare uscire, è amore. Di fronte al reale che mi circonda spesso piango e spesso scrivo. Il dolore è forse il ritmo dell’amore. L’amore allora potrebbe essere la musicalità del dolore. Piangere è un modo di provare amore. Io piango solo quando amo intensamente. Il ritmo e la musicalità vengono fuori proprio da lì, da quella crepa, da quella frattura. Il ritmo mi sveglia spesso, perché è un colpo che fa uscire all’improvviso e inaspettatamente la musicalità delle mie parole. C’è sempre qualcosa che resta eterno nella parola. C’è sempre qualcosa che resta vivo, per sempre, nelle parole.

Ringraziamo sinceramente Cristiana Lancioni per aver condiviso con noi la sua prospettiva unica sull’amore e sulla scrittura. Le sue parole ci hanno portato in un viaggio intimo e riflessivo attraverso la poesia, offrendoci uno sguardo privilegiato sulle sfumature dell’animo umano. Non vediamo l’ora di scoprire nuove opere da parte di questa straordinaria autrice. Grazie ancora per essere stata con noi oggi e di averci parlato del tuo “Writing Loving”.

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