GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: IL PROFUMO INTENSO DELLA BRUMA DEL MARE – Theophile Somà

Benvenuti al blog del Gruppo Albatros, oggi siamo entusiasti di avere l’opportunità di intervistare Theophile Somà, l’autore del libro “Il profumo intenso della bruma del mare”. Questo romanzo, ricco di sfumature emozionali e riflessioni profonde, ci porta nella vita vissuta del protagonista, Isacco, un ragazzo che lotta con la sua identità in un mondo segnato dalle imposizioni e dalle contraddizioni della società. Oggi, esploreremo insieme le intricanti profondità di questa storia e la visione dell’autore che l’ha creata.

La storia di Isacco è intrisa di conflitti interni e sfide personali. Cosa ti ha ispirato a creare un personaggio così complesso e profondo?

La sofferenza dei bambini che crescono e vivono in contesti familiari poco sereni e poco idonei, impermeabili alle emozioni e allo scambio. Modelli di famiglia dove l’autorità genitoriale è disfunzionale, non educativa e dove i minori sono emarginati e spesso trascurati nei loro bisogni espressivi. In queste famiglie è comune il verificarsi di situazioni di sopraffazione e di abuso psicologico, al limite della violenza e trascuratezza, con imposizione di comportamenti che con il tempo si trasformano in tratti aggressivi, fobici e devianti. Isacco, il protagonista del racconto è cresciuto in un una famiglia di questo tipo, claustrofobica, autoritaria e vive in un crescendo disarmonico che sfocia nella nevrosi e nella cleptomania. Emblematica la storia di Claudia, una madre che per cercare di salvare il figlio malato di cancro, involontariamente diventa assente, ansiosa e spesso aggressiva. Naturalmente la dinamica conflittuale, intrafamiliare, diventa inevitabile quando i bambini non possono comprendere le motivazioni di imposizioni e divieti, sviluppando reazioni di fuga e di rabbia.

Il contesto religioso e sociale gioca un ruolo significativo nel libro. Come hai affrontato la rappresentazione di questi temi delicati durante la stesura del romanzo?

Non ci è dato di capire se il protagonista del romanzo facesse parte di qualche Chiesa, ma la fede e la cultura religiosa, come la tradizione, sono assunti come valori importanti. La vicenda di due amici preti viene raccontata in una dimensione umana, con la sua fragilità a ricordare che la fede non è una conquista ma un cammino esistenziale.

Il viaggio di Isacco attraverso esperienze, lavori e amori offre uno spaccato della vita reale e delle sue molteplici sfaccettature. Qual è il messaggio principale che desideri trasmettere ai lettori attraverso il suo percorso?

In tutte le tappe del suo abitare Isacco ci fa conoscere l’ambiente, il modo di vivere dei ragazzi e degli adolescenti di quel periodo; descrive il contesto civico e urbano di queste città. I tempi sono cambiati ma possiamo affermare che ora come allora è nella continua ricerca di indipendenza e di autonomia, di crescita e di scoperta del mondo, di continua ricerca di un lavoro migliore e appagante, nell’impegno formativo e umano che avviene il cambiamento. L’autonomia economica, insieme al corretto inserimento nel tessuto sociale e relazionale consente di trovare quell’equilibrio morale e psichico di cui abbiamo tutti bisogno.

Il tuo stile narrativo è stato descritto come “emblematico” e capace di catapultare il lettore nei luoghi descritti nel libro. Come hai sviluppato questa capacità di trasportare i lettori attraverso le tue parole?

Devo confessare che ho sempre trovato difficoltà a ricordare o rappresentare concetti in maniera scientifica o filosofica. Sono più propenso a fare descrizioni visive, come piccoli acquarelli. Mi piace pensare che il lettore entri più facilmente nel “quadro” e riesca a immedesimarsi per vivere le gioie e i dolori insieme al protagonista. Ed è proprio grazie alla mia esperienza di vita, alla consapevolezza di dover far partecipi gli altri dei contenuti e delle difficoltà che si incontrano nella formazione di un individuo, che posso nutrire le mie parole e rappresentare la mia vita e la vita dei personaggi del racconto.

“Il profumo intenso della bruma del mare” affronta anche i lati oscuri della società. Qual è stata la tua motivazione nel voler esplorare queste tematiche e quali riflessioni speravi che i lettori trarrebbero dalla tua narrazione?

I lati oscuri della società negli ultimi decenni si consumano alla luce del sole e non fanno ne notizia né scandalo. Corrotti e criminali in pochi mesi resuscitano più forti di prima mentre le persone per bene sono sempre più insignificanti. Le coscienze sono anestetizzate e siamo sempre più propensi ad allinearci verso il basso. Tuttavia, è altresì evidente di come spesso esplodano imprevedibili e disumani caratteri votati al male e alla distruzione, alla guerra e all’odio efferato. Spero che la lettura del libro stimoli alla riflessione e alla ricerca di ogni condizione ed esperienza umana finalizzata al rispetto dell’altro, della natura e della vita. Alla base della nostra vita deve porsi il bene e dove c’è il bene c’è l’amore; l’amore per noi stessi, per l’altro e per la natura.

Grazie mille, Theophile Somà, per aver condiviso con noi la tua visione e il tuo lavoro così coinvolgente. “Il profumo intenso della bruma del mare” è veramente un romanzo che va oltre la semplice narrazione, portando il lettore in un viaggio di scoperta e riflessione. Attendiamo con ansia di vedere quali altri mondi ed emozioni ci riserverai nei tuoi futuri progetti letterari! Buona lettura!

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