Benvenuti lettori del blog del Gruppo Albatros! Oggi siamo entusiasti di presentarvi un’intervista con una giovane autrice emergente che ha fatto vibrare le corde dell’immaginazione con il suo romanzo d’esordio “La penna di Eliza Domini”. Con noi c’è Rita Ruffini, mente creativa dietro questa avventura mozzafiato che ci trasporta in un mondo incantato popolato da draghi e misteri inimmaginabili.
Rita, ci racconti cosa ti ha ispirato a creare questo affascinante universo di Ganhas e le avventure di Eris Dragoncelli e Viola Velati?
Eris Dragoncelli e Viola Velati sono state le prime a comparire nel mio spazio mentale: erano le mie amiche immaginarie da bambina e sono nate come una mia forma di protezione dalla solitudine. Non le ho mai associate a una forma di elaborato scritto di nessun tipo, anche se ne producevo a bizzeffe, corti e fantasiosi, finché non mi sono fatta una domanda: da dove sono venute? È così che ho cominciato a scrivere La penna di Eliza Domini, lasciando che le mie amiche mi raccontassero la loro storia. E più andavo avanti più mi piaceva.
In “La penna di Eliza Domini” i protagonisti affrontano sfide epiche e incontrano creature straordinarie. Qual è stata la parte più emozionante da scrivere?
Certamente la parte della trasformazione: la storia delle origini di qualunque personaggio, letterario, cinematografico o consimili, è un po’ la sua carta d’identità e avevo paura di sbagliare a rendere un momento così veloce e complesso anche per me. Il lettore doveva vedere la scena così come la immaginavo io, qualcosa che anche adesso mi è difficile da rendere: nella mia testa quadra tutto, ma sulla carta? Non è semplice trovare le parole giuste per ciascuna occasione.
Le tue protagoniste, Eris e Viola, sono caratterizzate da una forte determinazione e amicizia. C’è qualcosa di personale che hai voluto trasmettere attraverso di loro?
Ho voluto riproporre sulla carta ciò che avrei voluto essere, forte e determinata, e la mia amicizia con una mia carissima compagna di classe (non dirò il suo nome per motivi di privacy), la prima relazione sana e autentica che stavo avendo da tantissimo tempo e per cui la ringrazio ancora oggi.
Il finale del tuo romanzo è sorprendente e pieno di magia. Senza spoilerare troppo, cosa possiamo aspettarci dai prossimi capitoli della saga?
Non sono certa di riuscire a tornare con un secondo romanzo, ma nella cartella “racconti” del mio PC è già stata aggiunta qualche idea. I personaggi fondamentali resteranno ovviamente, ma credo che sarà molto difficile farli riadattare al loro mondo e farli convivere con i nuovi membri delle loro famiglie dopo un’assenza così lunga. Ma non preoccupatevi: ce la metteranno tutta! Almeno finché non arriverà qualcuno a causare altre stragi…
Come è stato il tuo percorso verso la pubblicazione del tuo romanzo d’esordio? Ci sono stati momenti particolarmente significativi o sfide da superare?
La parte più lunga è stata certamente la correzione delle bozze: fogli e fogli da scartabellare per trovare un qualsiasi errore da correggere o passaggi che non funzionavano, cosa per cui ringrazio i miei editor. Da parte mia il problema principale è stato ripercorrere le varie fasi della storia per adattare le loro correzioni lasciando intatti i passaggi logici che avrebbero portato alla fine. Quella più piacevole, invece, la scelta della copertina: è stato un momento condiviso da tutta la famiglia e un checkpoint che annunciava l’imminente stampa del libro. Ero emozionatissima.
Grazie mille Rita Ruffini per aver condiviso con noi la tua passione e il tuo mondo fantastico. “La penna di Eliza Domini” promette di essere solo l’inizio di un’avventura straordinaria, e non vediamo l’ora di seguire il percorso di Eris, Viola e tutte le creature di Ganhas. Buona lettura, amici!
