Benvenuti lettori del blog del Gruppo Albatros! Oggi siamo entusiasti di accogliere Stefano Geddo, autore del magico libro “Ipup e lo squalo”. Questa incantevole fiaba ci trasporta nelle avventure di Ipup, una dolce bambina che vive sulle rive dell’immenso Oceano. Con il suo amore per gli animali marini e la sua passione per il disegno, Ipup ci invita a esplorare un mondo sospeso nel tempo, dove il bene e il male danzano insieme con la meravigliosa ingenuità di un cuore infantile.
Stefano, ci racconti cosa ti ha ispirato a creare questa storia e come è nata l’idea di Ipup e del suo amico, lo squalo Olip?
L’idea è nata grazie alla mia nipotina che coltiva la passione per il mondo sottomarino, ed in modo particolare, per la vita degli squali. Si avvicinava il Natale del 2022, decisi di donale un libro che parlasse di questi argomenti e, non trovando quello che speravo, ho iniziato a scrivere una fiaba per farle un regalo di Natale. Non sono riuscito a concludere in tempo, ma credo che il mio pensiero sia stato comunque gradito. Così e nata “Ipup e lo Squalo”.
“Ipup e lo squalo” sembra essere una fiaba che trascende l’età. Qual è il messaggio principale che desideri trasmettere ai lettori attraverso le avventure di Ipup?
Si, penso possa essere una lettura piacevole anche per un pubblico adulto, seppur molto leggera. La fiaba non ha una morale e non si pone l’obiettivo di insegnare qualcosa. Vuole, altrimenti, aiutare a riflettere sulle categorie del bene e del male, del vero e del non vero, che si fondono e confondono nell’andare quotidiano. Mi piacerebbe trasmettere al lettore il dono del dubbio.
Il tuo libro esplora il mondo sotto la superficie del mare, un luogo misterioso e affascinante. Cosa ti ha spinto a esplorare questo ambiente nel tuo racconto?
Come ho detto in precedenza, l’interesse di mia nipote per il mondo sottomarino mi ha suggerito l’ambientazione della fiaba. Peraltro, è una passione che condivido e coltivo da sempre. Il mondo sottomarino è un ambiente dove la vita si genera e si moltiplica nelle forme più diverse. Si incontrano organismi semplicissimi che sono in equilibrio fra l’essere e il non essere, così come creature sorprendentemente evolute che ancora non conosciamo compiutamente. Da ragazzo, alle scuole medie, il libro così detto “di lettura” adottato era Sesto Continente di Folco Quilici. Mi aprì al fascino del sommerso e dell’ignoto. Il mondo sottomarino ribolle di vita e, nel contempo, è silente e sospeso nel mistero. Viverlo permette di cogliere l’incanto del mondo.
Ipup affronta gioie e contrarietà nel corso della sua avventura. Come hai bilanciato gli elementi positivi e negativi nella tua narrazione per renderla accessibile a un pubblico di tutte le età?
Ho cercato di trasmettere l’idea che nessun essere in natura è di per sé buono o cattivo. La divisione in categorie, come si faceva un tempo sulle lavagne di scuola, congela nei ruoli e ci consegna alla cultura del pregiudizio. Ipup compie con lo squalo Olip quasi un viaggio iniziatico. I suoi timori vengono messi alla prova e più volte si trova a dover scegliere fra la rinuncia e l’affrontare la paura di vedere e conoscere ciò che è celato. La tensione alla conoscenza è alla base del viaggio che lo squalo Olip propone alla piccola Ipup. Quanto più i due procedono tanto più le certezze vacillano e lasciano spazio al dubbio e al sapere.
L’innocenza e l’ingenuità di Ipup sono centrali nella storia. Come hai cercato di catturare e trasmettere queste caratteristiche nel tuo scritto?
Ipup ha il privilegio dell’innocenza che è riservato alla sua giovane età. La medesima innocenza che gli adulti ricercano per riuscire a provare ancora sorpresa, fantasticare e guardare oltre il quotidiano. La società competitiva, nella quale viviamo, tende a contrastare questo moto dell’anima privandoci del colore e della fantasia. La fiaba vuole aprire alla speranza per un mondo più vicino all’essenza ultima dell’essere. Vorrei concludere con l’ultima frase del libro, mutuata da Pinocchio di Carlo Collodi: “La gioia di una bambina è impossibile descriverla, bisogna sapersela figurare”.
Grazie mille, Stefano Geddo, per aver condiviso con noi il tuo affascinante mondo creativo attraverso “Ipup e lo squalo”. Siamo certi che i lettori saranno entusiasti di immergersi nelle profondità dell’Oceano insieme a Ipup e di lasciarsi ispirare dalla magia delle tue parole. Vi invitiamo tutti a esplorare questo libro unico e coinvolgente che ci ricorda quanto sia preziosa la meraviglia dell’infanzia nel nostro viaggio attraverso la vita.
