Benvenuti al blog del Gruppo Albatros, dove ci immergiamo nelle profondità di un futuro distopico con Giulia Baruffaldi, autrice del libro “Sinestesia”. In questo mondo sconvolto dalla guerra e dalle incertezze, il romanzo ci introduce a Cora Levy, una giovane con un talento unico che la spingerà in un vortice di misteri e scoperte che cambieranno il suo destino in modi inaspettati.
Giulia, “Sinestesia” presenta un futuro distopico intricato e pieno di misteri. Qual è stato il tuo processo creativo nel dare vita a questo mondo e alla storia di Cora Levy?
L’idea di Sinestesia nasce in un momento particolare, durante il lockdown, dove le preoccupazioni legate a come sarebbe stato il mondo post pandemia si sommavano a molto tempo libero per fantasticare. Ho scoperto il fenomeno della sinestesia tramite la musica, ovvero ascoltando le canzoni di Finneas O’Connell e scoprendo che il suo sistema cognitivo è appunto caratterizzato da sinestesia. Questa tematica mi ha colpito e spinto ad approfondirne gli aspetti medico-scientifici. La trama del libro poi è venuta da sé come pure l’ambientazione in un futuro distopico, che rifletteva al meglio le mie domande sulla situazione assurda che stavamo vivendo.
La sinestesia, la capacità di percepire i colori in modo particolare, è un elemento chiave nel tuo libro. Come hai esplorato questa caratteristica unica nella tua narrazione e quale ruolo svolge nel mondo distopico che hai creato?
Mentre la sinestesia è un fenomeno reale e con base scientifica, il particolare tipo di sinestesia descritta nel libro è ovviamente frutto di fantasia: la capacità di ‘vedere’ le emozioni delle altre persone come colori. Nel mondo di Cora Levy, la protagonista del libro, le capacità dei ‘Sinestetici’ è una dote rara e preziosa, che gioca un ruolo chiava nella guerra che si sta svolgendo oltre il confine della Città.
Cora Levy è una protagonista con un talento peculiare. Quali aspetti della sua personalità o del suo viaggio nel romanzo ritieni siano più significativi e perché?
Cora Levy ha vissuto tutta la sua vita con la convinzione di non avere alcun talento. Sapeva di non avere le capacità di essere reclutata nel Reparto Aereo come sapeva che non avrebbe potuto portare avanti l’attività di famiglia. Scoprire invece di essere ‘speciale’ la riempie di una energia nuova e della volontà di dimostrare di meritarsi il suo ruolo nel mondo. Essere per la prima volta la protagonista della sua propria storia la riempie inizialmente di incredulità, poi di ansia, poi di orgoglio e infine di coraggio. Il viaggio di Cora è prima di tutto un viaggio introspettivo e personale, che accompagna il lettore nella scoperta del personaggio e delle sue sfaccettature.
Passare dalla logistica all’arte della scrittura è un cambiamento significativo. In che modo la tua esperienza nel campo della logistica ha influenzato la tua scrittura creativa e il processo di creazione di “Sinestesia”?
Devo ammettere che questa domanda mi ha fatto sorridere. Mi sono data alla scrittura come strumento di evasione, in quanto qualcosa di totalmente lontano dalla mia vita di tutti i giorni. Riflettendoci attendatemene però, mi sono ritrovata a trovare delle connessioni tra il mio background di studio e la costruzione di un mondo immaginario. Per rendere credibile, infatti, un luogo frutto di invenzione bisogna progettarlo, definirne i confini, le connessioni e i collegamenti. Pensare alla linea ferroviaria, agli spazi nella città, al layout del Centro sono tutte cose che ho fatto con ‘approccio ingegneristico’ oltre che artistico.
Quali temi o messaggi hai sperato di trasmettere ai lettori attraverso la storia di Cora Levy e come hai affrontato la sfida di equilibrare l’elemento narrativo con la profondità dei temi affrontati nel libro?
Il viaggio di Cora Levy è innanzitutto un viaggio alla scoperta del personaggio in un momento in cui la vita le chiede di crescere in fretta. Attraverso la sua storia, che funge da grande metafora, ciò che vorrei trasmettere al lettore è soprattutto l’idea che talvolta quelle che noi crediamo debolezze sono in realtà i nostri più grandi talenti.
Concludiamo questa intrigante conversazione con Giulia Baruffaldi, autrice di “Sinestesia”, un libro che ci trasporta in un futuro distopico, attraverso un viaggio emozionante e misterioso insieme a Cora Levy. Grazie, Giulia, per aver condiviso con noi la tua visione creativa e per averci introdotto in un mondo così affascinante e pieno di misteri. Non vediamo l’ora di seguire i tuoi prossimi progetti letterari e di continuare ad esplorare la tua narrativa coinvolgente e originale.
