GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: La bambina della pioggia e il pittore di emozioni – Giulia Panella

Oggi abbiamo il piacere di parlare con Giulia Panella, l’autrice di “La bambina della pioggia e il pittore di emozioni“, un libro che ha suscitato molta attenzione e curiosità. Siamo ansiosi di conoscere di più su questa talentuosa scrittrice e sul suo lavoro.

Qual è stata la principale fonte di ispirazione per la trama e il mondo creato nel libro “La bambina della pioggia e il pittore di emozioni”? Come è nata l’idea di una bambina con il potere di controllare la pioggia?

La principale fonte d’ispirazione per il mondo del libro è il mondo reale con le sue problematiche, in particolare i cambiamenti climatici, che ormai hanno un impatto anche sulla nostra vita quotidiana: caldo insostenibile, alluvioni, siccità, ecc… Nel libro ho scelto di descrivere un futuro caratterizzato dalla siccità, in quanto l’acqua è essenziale per la sopravvivenza e di conseguenza ho dato alla protagonista il potere di far piovere che potenzialmente risolverebbe il problema della siccità, salvando il mondo. Ma questo enorme potere è nelle mani di una bambina e spetta a lei decidere come usarlo. L’idea mi è venuta all’improvviso in un momento di noia, un po’ come è successo a Cesare Beccaria con “Dei delitti e delle pene”. Originariamente doveva limitarsi al prologo in quanto il libro è nato come un mio allenamento di scrittura in russo. Poi un’amica, come si legge nei ringraziamenti, mi ha chiesto di continuarlo e così ho scritto il resto della storia.

Il libro descrive un mondo dove la scarsità di acqua ha portato alla caduta della società e alcune persone sviluppano poteri indispensabili per la sopravvivenza. Quali temi o problemi contemporanei ha voluto affrontare attraverso questa storia futuristica?

“La bambina della pioggia ed il pittore di emozioni” è un distopico e di conseguenza mostra un futuro spiacevole che non può essere privo delle problematiche già proprie del presente. Non tutte sono esplicite, in quanto la mia idea di scrittura è dare più centralità alla trama e all’opera di per sé, piuttosto che usare il libro come strumento per veicolare una mia visione o un messaggio preciso. Di fatto nei miei libri faccio interagire spesso personaggi con visioni molto diverse, senza dire chi secondo me abbia ragione o meno: è il lettore che deve scegliere con chi è d’accordo. In ogni caso tra le problematiche contemporanee che compaiono nel libro troviamo: l’inquinamento; la volontà di appropriarsi di sempre più denaro spesso ai danni degli altri; il mercato nero; varie forme di violenza; l’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, ma portato all’estremo; l’alcoolismo e, naturalmente, i cambiamenti climatici. 

La protagonista, la bambina con il potere di controllare la pioggia, è un personaggio molto unico. Potrebbe raccontarci un po’ di più sulla sua evoluzione nel corso del libro e sulle sfide che affronta in un mondo così difficile?

Dato che Melody può far piovere, ha un vantaggio rispetto al resto del mondo, in quanto non deve temere la siccità. Nonostante ciò deve comunque affrontare delle sfide, poiché si ritrova ad interagire con le persone che popolano quel mondo distopico, tra le quali truffatori, ladri e assassini. Da ogni incontro impara qualcosa di nuovo, per evitare di ripetere gli stessi errori in futuro e cercare di sopravvivere.

Nella trama si fa riferimento a società che vogliono controllare i poteri delle persone con abilità speciali. Qual è il messaggio che spera di trasmettere riguardo al potere, al controllo e alla responsabilità?

Come già detto io non amo utilizzare i miei libri come mezzo per veicolare un messaggio preciso, ma preferisco far scontrare visioni opposte ed è il lettore a dover scegliere se è d’accordo con uno dei personaggi o addirittura non è d’accordo con nessuno di loro. Il potere, il controllo e la responsabilità sono tematiche sulle quali il libro spinge a riflettere. Nel libro fin da subito viene presentato il problema del mondo sull’orlo della distruzione e la soluzione al problema, ovvero i dotati e in particolare Melody. Ma i dotati sono persone, non oggetti. Quindi qui si pone un problema morale: è giusto costringere i dotati ad usare i loro poteri per salvare il mondo? E i dotati stessi cosa dovrebbero fare: dedicare la loro vita alla salvaguardia del pianeta o mettere al primo posto il proprio bene personale, affermando anche i propri diritti in quanto individui?

Questo libro rappresenta il suo primo lavoro pubblicato, ma ha scritto altre opere in precedenza. Come la sua scrittura e il suo stile si sono evoluti nel corso del tempo e cosa ha trovato di più gratificante nel condividere la sua opera più matura con il pubblico?

Da quando ho iniziato a scrivere seriamente sono passati ormai sei anni e naturalmente il mio stile si è modificato con il tempo, tanto che ho dovuto riprendere le prime opere che avevo scritto e modificarle, pur non cambiando la trama. Ora presto molta più attenzione all’estetica del testo e anche al come si presenta all’orecchio quando viene letto ad alta voce. Cosa che si può notare nel libro quando dal prologo si passa a leggere i capitoli veri e propri che ho scritto qualche anno dopo. Oltre a ciò nelle mie prime opere davo molta centralità alle descrizioni, mentre successivamente ho iniziato a dare più centralità ai dialoghi e “La bambina della pioggia e il pittore di emozioni” presenta un equilibrio tra queste mie due tendenze. Infatti le descrizioni restano molto presenti, tanto che una delle mie prime lettrici ha commentato che leggendo il libro le sembrava quasi di guardare un film. Questo commento mi è rimasto particolarmente impresso, in quanto significa che sono riuscita a fare bene il mio lavoro ed è altamente gratificante. Non saprei dire quale sia la parte più gratificante di essere riuscita a pubblicare la mia opera più matura. Quello che so è che quando ho inviato quattro dei miei libri ad Albatros sapevo che se avessero accettato di pubblicarne uno sarebbe stato quasi sicuramente “La bambina della pioggia e il pittore di emozioni”, in quanto è la sintesi della mia crescita come scrittrice. Con la pubblicazione è un po’ come se questa crescita mi sia stata riconosciuta e dunque non sia solamente una mia impressione e forse è proprio questa la parte più gratificante.

Ringraziamo Giulia Panella per averci dedicato del tempo, è stato un piacere parlare con lei e conoscere meglio il suo libro “La bambina della pioggia e il pittore di emozioni”. Speriamo che i nostri lettori possano avere l’opportunità di scoprirlo e di apprezzarlo come noi abbiamo fatto!

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