Benvenuti a questa nuova intervista per il nostro blog. Oggi abbiamo il piacere di fare una chiacchierata con Maria Grazia Valori. Siamo certi che questa intervista vi aiuterà a capire cosa c’è dietro alla sua ultima opera “Poesie. A cura di Maria Grazia Valori”. Benvenuti, dunque, a questa nuova avventura letteraria!
Come è nata l’idea di pubblicare il libro di poesie di questo uomo con cui ha avuto un lungo rapporto di amicizia? Cosa l’ha spinta a condividere le sue poesie con il pubblico?
Vorrei cercare di chiarire che cosa è stato questo lungo rapporto di affettuosa amicizia… una amicizia cominciata come tante, a scuola, luogo di lavoro, tutti e due insegnanti… Io alle prime armi, lui professore stimato da lungo tempo. Fra noi una quindicina di anni di vita. Per me diventò, ed è rimasto fino alla sua morte una affettuosa amicizia. La sua cultura, la sua sensibilità, i molteplici comuni interessi, cinema, musica, teatro, letteratura, attualità, mi affascinarono e lui diventò per me un importante punto di riferimento, l’amico colto e prezioso cui sono rimasta legata. Non divenne mai l’amore che lui desiderava… sicuramente un amore, con sfumature e colori particolari, per me prezioso e per lui sogno ideale di una vita.
Ci racconta un po’ di più riguardo a questo uomo di cui hai raccolto le poesie. Cosa l’ha colpita maggiormente riguardo i suoi componimenti e il suo stile di scrittura?
I suoi sogni, i suoi desideri, le sue speranze diventarono molte, moltissime poesie, di cui una piccolissima parte è in questo libro. Questi scritti sono sempre stati preziosi per me… la sua capacità di esprimere sentimenti mi ha sempre coinvolta e me li ha resi molto cari! Tutto questo era soltanto perché erano miei? Scritti per me, dove io potevo ritrovare tanti momenti della mia vita? Così ho pensato per tanto, troppo tempo! Poi il casuale incontro con Albatros mi ha convinta che fare conoscere le sue opere era non solo motivo di orgoglio per me, ma soprattutto permettere ad altri di conoscere e apprezzare un poeta che sa suscitare grandi emozioni con le sue parole.
Che tipo di temi e sentimenti emergono dalle poesie di questo autore? C’è un particolare messaggio o filo conduttore che unisce le sue opere?
Nelle poesie i temi e i sentimenti nascono da profonde radici culturali, da una visione della realtà osservata con sguardo a volte ironico, un po’ dissacrante (IL SIGNOR NIXON), ma sempre ispirata da quella “pietas” prezioso tesoro di grandi antiche civiltà (FANCIULLA ZOPPA).
Avendo una forte connessione con il mare, in che modo questo elemento si riflette nelle poesie di quest’uomo o, più in generale, in questo libro di poesie che ha curato?
Il mare è un filo conduttore… io amo il mare, è stato per me, nella mia lunga vita, l’amico che ho sempre trovato per dare un senso a momenti molto, molto difficili. Lui lo sapeva e il mare è la mia trasfigurazione. Del resto anche lui era uomo di mare, veniva da una città di mare (I GIARDINETTI DI LIVORNO) ad un’altra città di mare (LA DARSENA). In particolare ho scelto per la copertina del libro un’immagine di mare… al tramonto… TRAMONTO ALL’ANTAURA- Viareggio, Foto di Emiliana Nicolini. E non poteva essere altrimenti… le mie parole sul retro di copertina sono un saluto all’autrice della foto e alle grandi emozioni della vita.
C’è una poesia in questo libro che l’ha colpita maggiormente? Perché?
“TOD IN VENEDIG”
Un mare che non è mio, anzi una laguna, struggente e inafferrabile, il desiderio irraggiungibile della perfezione del sentimento e della bellezza, i forti colori “Viscontei “e l’atmosfera struggente che la pervade che richiama Thomas Mann.
O forse “MARINA DI TORRE DEL LAGO”
Il sapore del mio mare… e ovunque il prorompere impetuoso di un desiderio furente e irraggiungibile.
Ringraziamo Maria Grazia Valori per averci concesso questa intervista. Speriamo che i nostri lettori possano trarre ispirazione dalle sue parole e che il suo libro “Poesie. A cura di Maria Grazia Valori” possa raggiungere un ampio pubblico. Buona lettura!
