Benvenuti a questa nuova intervista per il nostro blog. Oggi abbiamo il piacere di fare una chiacchierata con Andrea Vendola. Siamo certi che questa intervista vi aiuterà a conoscere meglio questo talentuoso scrittore e a capire cosa c’è dietro alla sua ultima opera “NUMERO PRIMO. L’arte di essere unici e imprevedibili, nella vita e nel business”. Benvenuti, dunque, a questa nuova avventura letteraria!
Il titolo del suo libro, “Numero Primo”, sembra portare un significato simbolico e metaforico. Potrebbe spiegarci il motivo di questa scelta e come il concetto di numero primo si collega al tema della sfida, unicità, infinità e imprevedibilità trattato nel libro?
Numero primo non è solo un racconto del singolo, ma è un “singolo” che lavora in gruppo. Questa frase rispecchia soprattutto il mio team. Le persone con cui scelgo di collaborare infatti sono speciali, straordinarie, forti e propense al lavoro di squadra. Come sostengo sempre, da soli possiamo raggiungere molti obiettivi, ma uniti possiamo superare sfide più grandi e raggiungere risultati ancora più significativi.
Nel suo libro, parla di sacrifici e di avanzare controcorrente per diventare “numeri primi” nella vita e nel business. Potrebbe fornire degli esempi di quali tipi di sacrifici potrebbero essere necessari e come ci si può muovere in modo unico e imprevedibile per raggiungere il successo?
L’unico modo per raggiungere il successo è fare dei sacrifici. Per me lo è tutti i giorni il fatto di svegliarmi molto presto, riuscire sempre a ritagliare del tempo esclusivo per me, per leggere libri, andare in palestra. Nel weekend, il momento in cui la maggior parte delle persone impiega il tempo per divertirsi e fare tutt’altro, da oltre 10 anni a me piace ricavare del tempo anche per formarmi, leggere, imparare nuove skill. Bisogna essere disposti a pagare il prezzo, come per me potrebbe esserlo studiare mentre gli altri non lo fanno, ed essere sempre pronto a mettermi in gioco e in discussione, e a trovare il meglio in tutte le problematiche, come nel caso della pandemia
Può condividere con noi un episodio o un aneddoto che illustra chiaramente come la passione e la competenza possano portare a veri cambiamenti, sia nella vita personale che in quella professionale?
Questa è una bellissima domanda. In diversi contesti ci siamo dovuti tutti quanti adattare ai cambiamenti, proprio come è avvenuto nella fase del Covid, quando improvvisamente ci siamo ritrovati tutti i cantieri bloccati. Io e il mio team abbiamo tirato fuori il meglio di noi, unito competenze e passioni per capire e studiare le nuove esigenze dei potenziali clienti e del mercato, che stava improvvisamente cambiando drasticamente. Guardando alla mia prima esperienza, è stata proprio la passione a spingermi a comprare il mio primo immobile da mettere a reddito a studenti universitari. Avevo il sogno già a 19 anni, nel mentre ho studiato, analizzato e poi l’ho acquistato a soli 23 anni nonostante tutti i pareri negativi. Ad oggi, abbiamo oltre 11 dipendenti diretti e circa 40 tra architetti e professionisti vari, e questo è successo grazie alla passione che mi ha portato a spostare l’asticella ogni giorno più in alto.
Essere individui unici e diversi richiede spesso una maggiore consapevolezza di sé stessi e delle proprie capacità. Quali consigli o strategie suggerisce nel suo libro per sviluppare questa consapevolezza e sfruttarla a nostro vantaggio?
Qualunque cosa farai nella tua vita, ci sarà sempre qualcuno pronto a dirti che non è possibile. In parte non dipende da loro, ma dalle credenze limitanti che gli sono state trasmesse per tutta la vita. Se loro non riescono, allora tu non ci riuscirai. Qui entra in gioco la testa, è lei che ti fa continuare a lottare quando sei stanco e non hai le forze. Bisogna sempre avere una sana ossessione. Se voglio una cosa e la voglio davvero, allora è mia. Non c’è niente che non si possa realizzare. Se ci provo tante volte senza riuscirci, vuol dire che era una cosa troppo grande per me. La paura di fallire spesso ti blocca, ma è una cosa sbagliata. Non bisogna MAI smettere di volere qualcosa, ma lavorare piuttosto sul giusto mindset per ottenere e manifestare sempre tutto ciò che si desidera.
Nel suo saggio, si parla della possibilità di diventare unici sia nella vita che nel business. Potrebbe spiegare come i principi e i concetti esposti nel libro possono essere applicati con successo sia nel mondo personale che in quello professionale, e quali sono i vantaggi di adottare un approccio unico e imprevedibile in entrambi gli ambiti?
La differenza tra linea personale e lavorativa in realtà è molto sottile, nonostante si pensi il contrario. Parte sempre tutto dalla testa, quindi se a livello personale hai uno spirito positivo, lo stesso spirito lo porterai anche sul lavoro. Se invece hai una visione negativa della vita e delle cose, rispecchierai questa realtà anche sul lavoro. Entrambe le sfere, personale e lavorativa, se affrontate con il giusto mindset, con una visione ottimista e positiva, impareremo a vedere le opportunità in ciò che sembrava un ostacolo insormontabile, a trasformare ciò che ci ferisce in ciò che ci fortifica. Quando la strada è in salita, basta cambiare prospettiva per capire che è solo dall’alto che si gode del panorama migliore. Tutto dipende da te.
Ringraziamo Andrea Vendola per averci concesso questa intervista. Speriamo che il suo libro “NUMERO PRIMO. L’arte di essere unici e imprevedibili, nella vita e nel business” possa raggiungere un ampio pubblico e che possa ispirare e coinvolgere i lettori. Buona lettura e a presto con la prossima intervista!
