GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: AUTOBIOGRAFIA TELEPATICA – Youssef Ezzaoui

Bentrovati cari amici del blog! Oggi ospitiamo Youssef Ezzaoui, che, con la sua Autobiografia telepatica, ci accompagna in un viaggio intimo e profondo attraverso le pieghe della sua vita, tra il Marocco delle origini e l’Italia dell’accoglienza e della trasformazione. Una narrazione autentica e vibrante che esplora i temi dell’identità, del destino e del cambiamento, mettendo in luce come ogni scelta, anche la più sofferta, possa diventare occasione di crescita. In questa intervista, l’autore ci svela alcuni retroscena del suo percorso e ci racconta cosa significhi davvero riscrivere la propria storia partendo da sé stessi.

Il tuo libro si apre con una domanda potente: “Cosa sarebbe successo se mio padre non fosse partito per l’Italia?”. Quando hai sentito l’urgenza di dare voce a questa riflessione?

In effetti il nostro destino è una grossa incognita soprattutto quando sono terze persone a deciderne il percorso. Mi sono trovato catapultato in una realtà nuova, in cui le regole sociali sono differenti dal mio contesto originale, quelle a cui mi aveva sottoposto mio padre, affrontando il tutto con occhi nuovi e curiosi fin dalla tenera età, nonostante le avversità mi abbiano ricordato ogni volta che bisogna vivere le situazioni che ti capitano nel percorso nonostante si provenga da lontano.

Il titolo Autobiografia telepatica incuriosisce e affascina. Cosa significa per te “telepatia” in questo contesto?

Ci possiamo considerare telepatici fin da piccoli perché molte decisioni le analizziamo dentro la nostra testa e c’è sempre qualcuno/a che ti risponde ad ogni quesito personale facendo internamente dei veri e propri dialoghi telepatici. Mentre l’esperienza personale telepatica si concretizza in modo radicale nei momenti più bui della mia vita trascorsa a Manchester, dato che la gang che mi ha attaccato il cervello utilizzava la telepatia sintetica sviluppata tramite computer cervello e con il microchip inserito nell’occhio destro fungeva da trasmettitore. Da lì mi sono ritrovato a praticare la vera telepatia sentendo discorsi nella mia testa che non mi appartenevano e interagendo con loro h24 e imparando nel tempo a sfruttare al meglio questa dote visto che la telepatia è la forma più antica di comunicazione – nonostante le torture che subivo.

Hai vissuto esperienze in diversi Paesi e a contatto con molte culture. In che modo questi incontri hanno influenzato la tua visione del mondo e la tua scrittura?

Mi è servito molto viaggiare e confrontarmi acquisendo esperienza di vita che mi hanno confermato il fatto che i confini sono solo linee immaginarie che ci suddividono, ma alla fine siamo composti tutti da quella materia che si chiama anima – che non ha religione né provenienza ed ognuno di noi è composto da essa dimostrando che siamo tutti uguali nel nostro profondo.

Nel tuo racconto emerge un forte desiderio di autenticità. Quanto è stato difficile trovare e seguire la tua vera strada, anche quando significava andare controcorrente?

Al dir la verità sin da piccolo ho imparato a costruirmi un’identità solida basata sulla mia tranquillità anche nei momenti più difficili, utilizzando una sorta di meditazione personale in cui ho saputo gestire la reazione ai fatti. In particolar modo, quando sono stato attaccato dai gang stalking: il loro compito era quello di eliminare la mia personalità per farmi diventare quello che volevano loro ma con sudore e tenacia sono rimasto fedele alla mia identità, nonostante la difficoltà immensa di fare emergere il vero IO, contrastando tutto quello che potesse danneggiare la mia identità, con sangue freddo, senza esternare la negatività impostata volontariamente da “loro”.

Se dovessi lasciare al lettore un solo messaggio da portare con sé dopo la lettura del tuo libro, quale sarebbe?

Il mio messaggio è quello di lavorare molto su sé stessi, non trascurando nessun dettaglio e non dare per scontato niente perché la vita è ricca di sorprese.

Ringraziamo Youssef Ezzaoui per aver condiviso con noi uno spaccato così profondo e sincero della sua esistenza. Autobiografia telepatica non è solo un racconto personale, ma una riflessione universale sul significato del viaggio, della scelta e del cambiamento. Un invito a non temere il futuro e a credere nella forza trasformativa delle proprie esperienze. Buona lettura!

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