GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: VOGLIA DI TENEREZZA – Armando Scapin

Benvenuti nel nostro spazio dedicato agli autori e alle loro storie, dove esploriamo i mondi creati dalla loro penna e scopriamo i segreti dietro le pagine dei loro libri. Oggi abbiamo il piacere di conversare con Armando Scapin, autore di Voglia di tenerezza, un romanzo che ci trasporta tra i vicoli dell’amore, dell’introspezione e delle sorprese che la vita può riservare. Con un passato da fotografo editoriale e un bagaglio ricco di esperienze vissute nei suoi viaggi in tutto il mondo, Armando porta nei suoi racconti un mix di emozioni, immagini vivide e storie indimenticabili. Scopriamo insieme il percorso che lo ha condotto alla scrittura e il cuore pulsante del suo ultimo lavoro.

Il suo romanzo si apre con un incontro casuale che cambia tutto per Paul. Cosa l’ha ispirata a costruire questa storia e i suoi protagonisti, Louise e Paul?

Pensando ai miei 15 anni di volontariato fatti nella mia città, Treviglio, un po’ nei reparti e poi nella RSA, sempre della mia zona, ho potuto toccare con mano le preoccupazioni, i disagi, le aspirazioni di varie persone, soprattutto femminili, in sedia a rotelle. Entrando in sintonia con alcune di esse anziane e anche giovani, ascoltando i loro racconti, ho sentito nascere il personaggio di Louise e quella di Paul (mettendomi nei suoi panni). Le loro richieste di aiuto mi hanno fatto capire, che nel tempo, poteva nascere un affetto, un conforto, e un po’ d’amore. Il resto del romanzo è venuto da sé.

Nel libro, i luoghi e gli scenari sembrano avere un ruolo centrale. Quanto la sua esperienza di fotografo e viaggiatore ha influenzato la descrizione dei panorami e delle atmosfere?

Moltissimo. New York e il suo Central Park, hanno un ruolo importante. È un luogo che conosco molto bene. L’ho fotografato anche dall’elicottero. È bellissimo nel suo genere, per i suoi grattacieli, la varietà delle persone e culture, l’autunno in Central Park. Nel romanzo, è la città natale di Louise, il lavoro del padre in un hotel della quinta strada, quello di Paul come cameriere e non dimenticando Brooklyn, residenza dei suoi genitori. Posti caratteristici, i ristoranti e le vedute notturne della Grande Mela.

Paul si trova a fare i conti con il passato e con nuove emozioni. Come ha lavorato per rendere autentico il conflitto interiore del protagonista?

Ho pensato a sentimenti condivisibili ed entrato nell’intricato inconscio del protagonista, dove non ci sono limiti di orizzonti. Sono gli avvenimenti che si snodano, ad essere accettati e segneranno la vita di Paul e Louise. Tutto ha dato un senso al racconto.

Lei ha esordito con il romanzo La voce che svanisce. Come è evoluto il suo stile di scrittura dal suo primo libro a Voglia di tenerezza?

Ho capito che il mio stile è quello del dialogo continuo dei protagonisti. Inoltre, descrivere quello che succede in questi luoghi cercando di far emergere sentimenti.

Qual è il messaggio o l’emozione che spera rimanga nel cuore dei lettori dopo aver letto questa storia?

Che questi sentimenti, restino nel loro cuore.

Grazie, Armando, per aver condiviso con noi i retroscena di Voglia di tenerezza e il suo percorso come scrittore. Il suo romanzo ci ricorda quanto siano imprevedibili le strade dell’amore e della vita, e quanto siano preziosi i momenti che ci invitano a riflettere su noi stessi e sui nostri sentimenti. Invitiamo tutti i nostri lettori a immergersi in questa emozionante storia e a lasciarsi conquistare da Louise e Paul. Alla prossima intervista, per continuare a esplorare insieme il mondo delle parole e delle emozioni!

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