Benvenuti sul blog del Gruppo Albatros! Oggi abbiamo il piacere di conversare con Franco Pezzulli, autore de L’altro io, una raccolta poetica unica che unisce la delicatezza della lingua italiana alla profondità dell’inglese. In questo viaggio poetico bilingue, l’autore ci guida attraverso emozioni universali come la ricerca dell’amore, la nostalgia e il desiderio. L’altro io è un’opera che invita alla riflessione e all’introspezione, offrendoci uno specchio in cui riconoscere frammenti della nostra stessa anima. Scopriamo di più su questa straordinaria raccolta e sull’uomo dietro i versi.
Cosa ti ha ispirato a scrivere L’altro io e a presentarlo in versione bilingue?
Ho sempre avuto il desiderio di unire la mia passione per la scrittura al lavoro prettamente tecnico delle telecomunicazioni. “L’altro io” nasce proprio da questo contrasto. Pensi che andavo in ufficio o nelle centrali telefoniche con il libro di Shakespeare nella valigetta. Ho impresso in me un suo detto: “vivi per essere la meraviglia e l’ammirazione del tuo tempo”. La lingua inglese è stata una passione ed anche una necessità per i continui trasferimenti all’estero.
La tua poetica si concentra sulla fragilità e la resilienza dell’amore. Qual è il messaggio principale che desideri trasmettere ai lettori?
La poesia genera amore, l’amore è poesia. Mi verrebbe da dire: è nata prima la poesia o l’amore? L’amore eterno esiste? Se è effimera la vita, come può essere eterno l’amore? Chi potrà mai rispondere! Però, posso affermare che, entrambi, sono ingranaggi del motore che fa muovere il mondo. Il lettore deve sapere che la poesia è l’infinito. Può leggere le poesie tante volte ed ogni volta può avere una emozione diversa. Non ha uno schema fisso di inizio e fine, ma può avere un inizio ed ogni interpretazione può avere una fine diversa. Il lettore, dando interpretazioni o provando emozioni differenti è come se creasse una poesia ogni volta diversa. Diventa, quindi autore egli stesso: questa è la magia della poesia!
Come hai scelto le poesie che compongono questa raccolta? È stato un processo spontaneo o meditato?
Le poesie scritte sono almeno il doppio di quelle pubblicate. I soggetti: l’amore .il sociale e l’introspezione, sono frutto di intimità profonde e sensazioni provate attraverso la vita vissuta. Per ogni argomento ho scelto le poesie che ritenevo più consone. Ogni tanto vado a rileggermi quelle “escluse”. E, devo dire, che erano/sono altrettanto significative.
La dualità delle lingue permette di raggiungere un pubblico più ampio. Credi che questa scelta influenzi anche la percezione emotiva delle poesie?
Per essere sincero, le prime poesie (sulle stagioni) le ho scritte direttamente in inglese, così come tante altre e poi le ho tradotte in italiano per dare ai componimenti un’espressione più addolcita. Non ho mai avuto difficoltà ad esprimermi poeticamente in inglese e non ho scritto in bi-lingue per abbracciare una platea più ampia (anche se, effettivamente, ne sarei contento) ma perché’ riuscivo ad idealizzare meglio i concetti in un’altra lingua: l’inglese…. la mia passione!
Quali sono i tuoi progetti futuri? Continuerai a esplorare questa forma poetica o hai in mente qualcosa di diverso?
Guardi, nonostante abbia numerosi lavori nel cassetto, sto provando una tecnica di scrittura che possa illustrare un argomento (soprattutto quando è ampio) non in un’unica poesia, ma strutturata in più parti, con sequenza logica, sotto lo stesso titolo diventa una poesia circolare che può essere letta da qualsiasi punto. Esempio, poesia “Il poeta”: il poeta sogna…il poeta immagina…il poeta osserva…. il poeta crea…. Ogni parte è una poesia a sé, ma è anche parte di un’unica poesia. Futuro a livello personale?… Poesie, teatro, canzoni.
Grazie, Franco, per aver condiviso con noi il tuo percorso artistico e i dettagli di L’altro io. Questa raccolta è un invito prezioso a riflettere sulle emozioni che ci accomunano come esseri umani, attraversando confini linguistici e culturali. Ti auguriamo il meglio per i tuoi progetti futuri e invitiamo tutti i nostri lettori a lasciarsi ispirare dalle tue poesie. Alla prossima!
