Benvenuti al blog del Gruppo Albatros, dove oggi abbiamo il privilegio di parlare con l’autrice del libro “Arcobaleni per grandi e piccini”, Silvia Oliva. Attraverso le pagine di questa raccolta di racconti, Silvia ci porta in un mondo incantato dove i sentimenti più genuini dei bambini prendono vita, arricchiti da un tocco di magia e meraviglia.
Silvia, “Arcobaleni per grandi e piccini” offre una serie di racconti che esplorano i sentimenti dei bambini. Qual è stata la tua fonte di ispirazione per questi racconti così delicati e profondi?
La mia fonte d’ispirazione è stata la ricerca della felicità… So che detta così può far sorridere. Ma in effetti i racconti sono nati da questo. Stavo seguendo un corso di crescita spirituale con Patrizia Setteducati. E continuavo a chiedermi quale fosse il mio scopo. Non riuscivo a capire cosa dovessi fare nella mia vita. Notare che ho scritto ” dovessi”. Per me era tutto un dovere. Una sera, in una call di gruppo, ne parlo con Patrizia e lei mi tira fuori una cosa semplicissima, a cui non avevo minimamente pensato. Mi chiese cosa volessi io. Io volevo stare bene, essere felice… Ma non sapevo cosa fare. Allora mi risponde “cosa ti piace? fai quello che ti piace fare, che fai con naturalezza e senza nessuna aspettativa”. E così ho fatto. Non so come, magicamente, ho ripreso carta e penna e ho scritto un racconto. Che tra l’altro non trovo più… E da lì è partito tutto. Mi sono sentita bene, e ho continuato a scrivere. Cominciando a pensare che forse quelle emozioni, quelle ferite che ho vissuto, potevano andare diversamente. E con gli strumenti acquisiti dai corsi e dalla vita, ho fatto sì che accadesse. Ho creduto fosse possibile aiutare qualcun’altro a parte me. O comunque mettere un semino. E spero tanto possa essere così.
Nel tuo libro, una delle frasi chiave è: “La vita non accade a te ma per te”. Cosa ti ha spinto a scegliere questa frase e qual è il suo significato nel contesto delle storie che hai raccontato?
ho sempre amato scrivere. Fin dall’adolescenza. Da ragazza insicura e riflessiva preferivo raccontare le mie emozioni agli amici “carta e penna” invece che alle persone. Poi ho smesso, credevo non servisse a nessuno. Non avevo più voglia di fare nulla. Diciamo che ero in un periodo di ansia durato 17 anni, anche se sin da piccola ho sempre avuto quella sorta di malinconia che non si addice ai bambini. Poi un giorno, mentre ero sul divano a guardare il cellulare… O scrollare come si dice ora. Mi compare sullo schermo un ragazzo che mi parla con semplicità. Come un fratello. È stato come risvegliarmi da un torpore. Inizio ad alzarmi e a fare di tutto per iscrivermi al suo corso. Daniele Di Benedetti è stato la mia fatina in SE NON TU CHI. E anche le altre frasi, come quella che mi ha cambiato la vita mi sono arrivate grazie a lui. Non smetterò mai di ringraziare Daniele, soprattutto per questa frase che è stata la mia svolta più profonda. LA VITA NON ACCADE A TE MA PER TE. Ha ribaltato ogni credenza, pensiero, visione che avevo della vita e di me stessa. Mi ha insegnato a cercare il significato. A chiedermi “cosa vuole insegnarmi questa esperienza, persona?” e a trovare il mio significato. La mia verità, per evolvere. Per comprendere, e per amare. E quindi perdonare me stessa e gli altri. Nessuno ha colpe, solo responsabilità. E strumenti. Questo è un po’ il mio tentativo di far capire l’importanza del dialogo aperto e sincero, senza giudizio. Tra i grandi e i piccini. Ma anche e soprattutto, tra i grandi e i loro bambini interiori. Per stare in pace con se stessi oggi, a volte, si deve andare a chiedere a chi eravamo ieri di cosa c’è bisogno. Porgere la mano a quel bambino spaventato e rassicurarlo.
Il libro affronta anche tematiche come l’insicurezza e il bisogno di aiutare gli altri. Qual è il messaggio principale che desideri trasmettere ai giovani lettori attraverso queste storie?
Il messaggio principale credo sia quello che ogni lettore sente dentro di sé. Il filo conduttore è la luce. Quella luce che abbiamo dentro di noi. Quella che da bambini seguiamo. E ci dimentichiamo di avere quando siamo grandi. Io ho avuto due mentori che mi hanno aiutata… Anzi tre con Enza Serci, il primo Angelo che mi aperto gli occhi e il cuore. Anzi quattro con la mia vita. Direi cinque con me stessa! Avrei potuto scegliere di non vedere quelle possibilità. E continuare a soffrire inutilmente. Cercare, essere curiosi, studiare, evolvere è la chiave. Ognuno coi suoi tempi. Ognuno col proprio passo.
Ci sono personaggi o situazioni nei tuoi racconti che rispecchiano esperienze personali o esperienze di persone a te vicine? Se sì, ci puoi raccontare di qualche momento particolarmente significativo?
Il libro è la mia autobiografia… A parte Giulio. Con questo racconto è stato diverso, perché sentivo che ci fosse bisogno di scriverlo. E poi mi sono ricordata che accanto a me ho visto tanti Giulio. Ogni racconto parte dalla mia esperienza. E per me sono tutti significativi.
“Rabbia” è uno dei personaggi che affronta una bimba nel tuo libro, aiutandola a superare i suoi limiti. Come hai affrontato l’idea di dare vita a un’emozione così complessa come un personaggio? E cosa ti ha spinto a farlo?
Come ho già detto, ho davvero vissuto quell’episodio. Solo che tornata a casa, non l’ho raccontato a nessuno. È mi sono tenuta quella rabbia dentro… Come tutte le volte prima o dopo quel momento. Ero la classica bambina che alla domanda “com’è andata a scuola” rispondeva “bene” e fine del dialogo. Allora mi sono immaginata come sarebbe potuta andare, per risolvere quella mia piccola rabbia repressa. E così è nata Susanna. E l’importanza per un bambino, di capire quali siano le proprie emozioni. Di comprendere, di saperle gestire, capendo che ci aiutano a diventare grandi
Con “Arcobaleni per grandi e piccini”, Silvia Oliva ci invita a esplorare il mondo dei bambini attraverso una lente di emozioni sincere e di magia. Grazie, Silvia, per aver condiviso con noi il tuo processo creativo e la tua visione così profonda dell’infanzia. Attendiamo con ansia di vedere quali meraviglie ci riserverai in futuro.
