Benvenuti lettori del blog del Gruppo Albatros! Oggi siamo felici di accogliere un autore che ha saputo mescolare abilmente la storia con la fantasia, l’autobiografia con la narrativa, regalandoci un viaggio unico e coinvolgente attraverso le pagine del suo romanzo “Sette Nomi”. Salvatore Passaro, con il suo libro, ci porta in un mondo ricco di emozioni, intrighi e passioni, intrecciando le vicende della vita con la storia del calcio e della società. È un vero piacere avere con noi l’autore di questo affascinante romanzo.
Sette Nomi è un romanzo strutturato in sette capitoli, ognuno dedicato a un nome. Ci può raccontare quale sia stato il processo creativo dietro questa particolare scelta e come ha influenzato lo sviluppo della trama?
L’ispirazione si avvia scrivendo. Il processo creativo scaturisce un po’ dal vissuto ed un po’ dalla fantasia, mettere su carta ogni singola ispirazione, annotarla e poi elaborarla con calma. L’insieme può creare un cocktail interessante. La scelta è data dal fatto che ho realmente sette nomi ed ho pensato che ogni nome potesse avere un suo capitolo dedicato.
Il suo romanzo offre un intrigante parallelismo tra le vicende della sua vita e quelle della squadra del Napoli. Come ha bilanciato la dimensione autobiografica con la narrazione di eventi storici e la passione per il calcio?
Ogni singolo nome ha un significato. Il parallelismo nasce proprio dal significato di ogni singolo nome come può essere il tradimento (capitolo dedicato a Core Ngrato), o eleganza (capitolo dedicato a Bruno Giordano). Ogni momento della mia vita, ed ancora oggi è così, ha viaggiato di pari passo con le vicende della squadra del Napoli. La mia passione per il calcio nasce da bambino, quando vedi un pallone vuoi solo calciarlo. La passione per Napoli ed il Napoli è qualcosa che mi ha tramandato mio padre e che io ho coltivato.
Uno dei temi centrali di Sette Nomi è l’amore, declinato in molteplici forme. Qual è il messaggio che desiderava trasmettere ai lettori attraverso queste storie d’amore al limite, tradimenti e sogni?
L’amore non ha bisogno di declinazioni va semplicemente vissuto liberamente. Non c’è bisogno di coraggio per vivere l’amore, bisogna solo essere liberi e viverlo a pieno, anche un solo istante, viverlo nella sua interezza senza ridimensionarlo a puro atto sessuale. L’amore ha mille sfaccettature, devono solo essere colte.
La musica sembra svolgere un ruolo significativo nel suo romanzo. Come ha integrato questo elemento nella narrazione e qual è stata la sua ispirazione dietro la scelta delle musiche che accompagnano le vicende dei suoi personaggi?
La musica è la colonna sonora della nostra vita. Da colore ai momenti e lì rende indimenticabili. Basti pensare ad un film, spesso le colonne sonore rendono i film più accessibili, più coinvolgenti ed interessanti, ma anche il silenzio può essere importante nelle nostre vite ed anche il silenzio può avere un suo suono. L’abbinamento delle musiche con i personaggi nasce dai momenti che vivono, è dettato spesso da un sentimento di pancia.
Il Napoli, come elemento narrativo, assume un ruolo di rilievo nel suo romanzo, quasi diventando un personaggio a sé stante. Qual è stata la sua motivazione dietro questa scelta e in che modo ha lavorato per rendere credibile e coinvolgente la descrizione delle vicende calcistiche nel contesto della narrazione?
Ci sono cose che nella vita non cambieresti mai e la squadra del cuore è una di queste. Il mio primo ricordo del Napoli è del 1974. A sei anni mio padre mi portò allo stadio San Paolo (all’epoca il Maradona si chiamava così) e da quel momento quei colori mi hanno stregato, quella passione della gente di Napoli per la squadra era travolgente, così come ancora oggi. Una perfetta sintesi di passione e amore. Questa passione e questo amore hanno tirato fuori tutti i i ricordi che avevo, belli o brutti che siano stati facevano parte della mia storia che viaggiava e viaggia di pari passo con le vicende di questa squadra che, pur non essendo tra le più vincenti e sicuramente quella più travolgente perché si identifica con la città.
Grazie mille, Salvatore Passaro, per aver condiviso con noi questa meravigliosa esperienza letteraria e per averci svelato alcuni retroscena del suo affascinante romanzo “Sette Nomi”. Siamo certi che i nostri lettori saranno entusiasti di immergersi nelle pagine di questa storia, tra amori, tradimenti, sogni e musica. Non vediamo l’ora di leggere i suoi prossimi progetti e di continuare a seguire il suo percorso artistico. Grazie ancora per essere stato con noi oggi!
