GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Creazione & Distruzione – Carmine Pane

Benvenuti lettori del blog del Gruppo Albatros! Oggi siamo felici di avere con noi un autore che ha saputo mescolare abilmente filosofia e scienza, portandoci in un viaggio attraverso concetti intriganti e profondi. Il suo libro, “Creazione & Distruzione”, non è solo un’opera sulla relazione tra il soggetto pensante e l’oggetto pensato, ma anche un’esplorazione delle sfumature dell’esistenza umana e dell’universo che ci circonda. È un piacere dare il benvenuto a Carmine Pane, autore di questo straordinario testo che ci spinge a riflettere su aspetti fondamentali della nostra esistenza.

Carmine, cosa ti ha ispirato a scrivere “Creazione & Distruzione” e a esplorare il concetto di Collidio?

Più che di ispirazione si tratta di ” Ragione Osservativa ” come ho già detto nell’ Opera. Attraverso la mia esperienza ho nel tempo, grazie anche allo studio della filosofia e l’amore per la musica, concepito quella che è la teoria da me elaborata. Creazione & Distruzione non è un pretesto anarchico di fare filosofia, ma anzi, è un tentativo vero e proprio di fare Filosofia in maniera pura. ” C’è ancora tanta filosofia da dare a questo mondo ” questo il mio motto. La mia intuizione e la mia sensibilità hanno scaturito in me la riflessione sul concetto di “nuovo” e di come questo nuovo mutasse la materia. il ” Collidio ” rappresenta il soggetto ” Trascendentale” di tutta l’opera. Grazie al Collidio l’oggetto muta e il Soggetto invece ha in sé lo “Spettro”. Quindi vi è una doppia Trascendentalità, siccome il Collidio causa lo Spettro nel soggetto. Ed è ancora grazie alla “Ragione Osservativa” che ho ” notato ” il Collidio e di come questa materia andasse a mutare il fenomeno-oggetto rendendolo mutevole, mentre per quanto riguarda il fenomeno-soggetto è stata la mia esperienza di vita ad individuare quello che è poi lo ” Spettro”.

Nel tuo libro, parli della relazione tra malattia e cura, sottolineando come la malattia sia in realtà l’isolamento della cura. Puoi approfondire questo concetto?

Il corpo nasce malato, la malattia è insita nella vita stessa. La cura rappresenta l’obiettivo filoscientifico dell’uomo. L’evoluzione tende verso la “cura” quanto la vita tende verso la ” malattia “. La cura rappresenta un sistema isolato, l’uomo cerca attraverso il calvario della storia quella che è la cura alla vita. La malattia rappresenta l’isolamento della cura essendo questa la malattia stessa. Mi spiego, la malattia e la cura sono entrambe la stessa cosa, cioè, esistesse cura esisterebbe malattia e esistesse malattia esisterebbe cura. Non potrebbe esistere malattia senza cura e cura senza malattia. Essendo facce della stessa medaglia le due si completano o, per meglio dire, si isolano. Immaginiamo che nasca una malattia senza cura o una cura per una malattia inesistente il tutto non avrebbe senso, come potrebbe esistere una cura se non vi è malattia o una malattia se non vi è cura? Quindi la cura rappresenta sempre l’isolamento della malattia e viceversa. Per isolamento si indica la presenza totale della stessa e quindi se isoliamo la malattia nascerà una cura e viceversa. I concetti che abbiamo esposto vogliono solo sottolineare come cura e malattia isolandosi non fanno che rappresentare la nascita del proprio contrario e quindi isolando la malattia nasce la cura e isolando la cura nasce la malattia.

Hai introdotto il concetto di evoluzione, che porta alla nascita della scienza della Filosofisica. Come definiresti questa nuova disciplina e quali sono i suoi obiettivi principali?

L’uomo si evolve in maniera ” Virusologica “. Come un virus. E quindi oltre che a livello Filosofico anche a livello Filosofisico ed è per questo che nasce la disciplina della << Filosofisica >>. Questa nuova disciplina ha l’obiettivo di tradurre i concetti filosofici su un piano matematico-ontologico. Il discorso matematico è fondamentale per l’assorbimento totale del concetto in sé. L’uomo oltre che filosoficamente si evolve anche matematicamente. Può sembrare banale ma il passaggio dalla numerazione Romana a quella Contemporanea ha scaturito una evoluzione Fisica vera e propria tangibile oltre che dal punto di vista Filosofico anche a livello fisico e cerebrale. L’obiettivo della Filosofisica è quello di dare un nuovo linguaggio e quindi una nuova comprensione della materia dal punto di vista cerebrale e psichica. L’obiettivo, quindi, è quello di tradurre con nuove parole e nuovo linguaggio qualcosa che fin ora è rimasto celato, ma non perché non esistente ma solo perché ne sono mancate le fondamenta. Quindi gettare le fondamenta per la scienza ” Filosofisica ” è l’obiettivo che l’Opera si pone. Tradurre, concepire e disciplinare sono i tre imperativi che la ” Filosofisica ” pone all’uomo. Per utilizzare una metafora potremmo definire lo scenario Filosofisico come la nascita della Filosofia in antica Grecia. Per ora rimane ancora qualcosa di celato e nascosto ma nel tempo spero che la materia possa divenire una vera e propria disciplina riconosciuta.

La tua opera presenta una fusione unica tra matematica e filosofia, dando vita alla Filosofisica. Qual è il ruolo di queste due discipline nel tuo approccio alla conoscenza e alla comprensione del mondo?

La matematica e la filosofia sembrano discipline parallele, la prima esatta e mai indiscutibile la seconda ostracizzata e al contrario della prima mai esatta e discutibile. Sono invece dell’opinione contraria. La matematica rappresenta un approccio alla conoscenza inesatto e mi spiego. Come detto, nell’opera senza creazione e distruzione anche i calcoli più semplici non sarebbero possibili. Non esistendo né creazione né distruzione non si potrebbe addizionare o sottrarre e i calcoli più semplici sarebbero impossibili. Mentre la Filosofia se raggiunge l’autenticità ontologica diviene discorso inconfutabile e quindi che si voglia o no bisogna ammettere la verità di quel discorso anche essendo non d’accordo. Con questo voglio dire che la comprensione del mondo è rovesciata la matematica diviene scienza Opinabile e la Filosofia invece scienza Inopinabile. Cosa voglio dire? E cioè che la comprensione del mondo è rovesciata e la tavola dei valori viene completamente stravolta. L’obiettivo quindi della Filosofisica è quello di comprendere in maniera Ontologica la matematica e quindi creare un discorso che potremmo, con un neologismo, definirlo << Ontomatico >> o , ancora, << Matelogico >>. Quindi come avere nuovi occhi e guardare il mondo con una visione Matecentrica e Filocentrica. L’obiettivo principale è quindi creare un nuovo approccio alla visione del mondo e giustamente averne nuovi stimoli da tradurre con parole nuove e concetti nuovi.

Infine, il tuo libro affronta la questione dell’esistenza di Dio attraverso la dimostrazione ontologica. Qual è la tua opinione su questa importante tematica e come pensi possa influenzare il nostro modo di comprendere l’universo?

La nostra società di può definire << Diocentrica >>. Dio viene vissuto dall’uomo con l’abnegazione e attraverso la preghiera. Quello che l’opera si pone è la nascita nel tempo del Souvra-uomo e quindi dell’uomo che grazie alla tecnica riesce a fare a meno della Religione e degli orrori che questa ha perpetuato nel tempo. Dio esiste? La risposta è sì ma solo come Biologo. Nel tempo Dio ci ha dimostrato cosa se non una evoluzione BiologicaQuesto è tangibile, solo questo è stato tangibile. L’anima non è nient’altro che una credenza metafisica e l’obiettivo principale dell’opera è quello di dimostrare come la metafisica medioevale sia morta. La dimostrazione Ontologica dell’esistenza o inesistenza di Dio rappresenta la vittoria più grande per l’uomo moderno essendo questa dimostrazione la prova di come l’uomo possa fare a meno di Dio. Il Souvra-uomo è l’uomo che grazie all’intelligenza suprema scopre come modificare la materia in maniera autonoma e autologica. La presenza di Dio rimane accessorio dell’esistenza, potrebbero esistere esseri superiori a Dio che la nostra intelligenza probabilmente non riescono a cogliere. Ma questo non è un attacco gratuito alla Chiesa o alla Religione è bensì semplicemente la voce di un uomo che accetta la propria esistenza e nell’accettazione ne comprende totalmente le dicotomie e la verità. Anche l’uomo può essere pari a Dio è solo questione di Tempo. Tra miliardi di anni la Cura alla malattia della vita potrebbe essere scoperta e chissà se Dio verrebbe interpellato più.  Quindi con questo anche il discorso <<ontologico>> arriverebbe a una verità perpetua e quindi diverrebbe inconfutabile e con questo anche la comprensione dell’intero universo cambierebbe. La dimostrazione ontologica dell’esistenza di Dio quindi si riduce alla semplice frase << La metafisica è morta >>.

Grazie mille, Carmine Pane, per aver condiviso con noi la tua visione così stimolante e illuminante. “Creazione & Distruzione” sicuramente continuerà a suscitare riflessioni profonde nei lettori e ad aprire nuovi orizzonti di conoscenza. Auguriamo a te e al tuo libro tutto il successo che meritate.

Lascia un commento