GRUPPO ALBATROS IL FILO PRESENTA: Qualcosa ci inventiamo – Beppe Pellegrino

Bentrovati sul nostro blog, oggi esploreremo la vita di Giuseppe Pellegrino, meglio conosciuto come Beppe. Attraverso le pagine di “Qualcosa ci inventiamo,” si apre un mondo di avventure, culture e paesaggi mozzafiato vissuti dall’autore in un cammino che ha abbracciato terre remote e sfide inaspettate.

Beppe, il tuo libro “Qualcosa ci inventiamo” è un mix affascinante tra narrazione autobiografica e guida turistica. Come hai trovato l’equilibrio tra questi due aspetti e cosa ti ha spinto a condividere questa esperienza di viaggio in questo particolare modo?

L’idea del libro è nata da un “incidente di percorso” della vita, ovvero la scoperta di avere un tumore. Questa esperienza ti cambia profondamente e cambia in modo incredibile le prospettive. Ad un certo punto mi sono chiesto come trasformare questa disavventura in qualcosa di positivo, come poter dare un risvolto costruttivo e aiutare altri Beppe, da qui l’idea del libro, ma non volevo un libro triste, una storia strappalacrime. Allora ho pensato di raccontare quello che di bello avevo fatto nella mia “prima vita”. Dal 2019 tutte le mattina conduco una trasmissione radiofonica su radio dimensione suono soft che si chiama travel experience, qui racconto curiosità e aneddoti capitatemi , il mio lavoro nell’ambito del turismo mi ha dato la possibilità di viaggiare e vivere in giro per il mondo per oltre 30 anni, da qui l’idea di scrivere una sorta di diario di viaggio, un giro per i 5 continenti, per far sognare, per strappare un sorriso con gli aneddoti che mi sono successi, ma con la primaria finalità di renderle questo racconto utile al futuro e alla ricerca. Infatti, una percentuale del prezzo di copertina è destinata all’associazione no profit: www.ricercacontroleucemie.org 

Hai passato una vita a esplorare e lavorare in luoghi diversi in tutto il mondo. Qual è stato il viaggio o l’esperienza che ha avuto il maggiore impatto su di te e che hai voluto trasmettere in modo particolare ai lettori?

Credo che le Maldive siano il luogo che ha avuto un ruolo importantissimo nella mia vita: alle Maldive è iniziata la mia esperienza lavorativa e il mio giro per il mondo e le Maldive sono state il primo viaggio dopo la malattia, un’emozione unica… ma poi penso sempre che il viaggio più bello sia quello che devo ancora fare!

Nei tuoi viaggi hai affrontato avventure e disavventure. Ci puoi raccontare un momento che ti ha segnato profondamente e che ha modellato la tua prospettiva sul viaggio e sulla vita?

Il viaggio che ha segnato in modo più profondo il mio approccio alla vita è stato il periodo in Sri-Lanka dove ho imparato l’arte della calma, della pazienza, della riflessione e del “saper attendere”, a quell’epoca ero molto giovane, pieno di energie e forse di presunzione, la cultura “orientale” è stata una grande fonte di insegnamento. Amici e colleghi locali mi hanno insegnato a lasciare che la vita metta tutto al suo posto, con i giusti tempi. Questo mi ha aiutato molto anche negli anni successivi lavorando con persone e culture medio-orientali, africane e sudamericane.

Come hai trasformato la tua passione per i viaggi in un lavoro che è diventato un’arte? Quali insegnamenti hai tratto da questa esperienza che vorresti condividere con chi sogna di esplorare il mondo come hai fatto tu?

Non credo ci voglia un gran talento, ma solo tanto Impegno e curiosità che permette di non accontentarsi mai e continuare ad evolvere e ad imparare. Ho avuto il privilegio di trasformare la mia passione per il viaggio e la scoperta del mondo in un lavoro, ma è stato fondamentale lavorare con onestà intellettuale, esprimersi con rispetto, essere vitali, determinati, metterci passione, lasciarsi guidare, cercare di fare sempre qualcosa in più e farsi trovare pronto.

Tornando a Milano dopo oltre vent’anni di viaggi, come è cambiata la tua percezione del mondo e cosa porti oggi con te di più prezioso e significativo dalle tue avventure?

Ho imparato ad apprezzare quello che ho, il piacere delle piccole cose e amo sempre di più l’Italia, viviamo in un paese bellissimo con grandi potenzialità che purtroppo non siamo in grado di valorizzare e sviluppare con il turismo. Quello che di più prezioso mi è rimasto dei tanti anni in giro per il mondo sono gli amici, che ancora oggi sento ed è bellissimo in ogni parte del mondo in cui mi trovi avere un amico con cui dopo anni uscire a cena e raccontarci dei bei tempi passati.

Beppe Pellegrino ha condotto una vita straordinaria che ha attraversato confini geografici e culturali, donandogli non solo un’infinita serie di esperienze, ma anche una prospettiva unica sulla vita e sui viaggi. “Qualcosa ci inventiamo” non è solo un racconto di avventure, ma un invito a esplorare il mondo e a scoprire il proprio viaggio interiore, abbracciando la bellezza e la diversità che si trovano al di là dei nostri confini. Buona lettura amici, e ricordatevi di lasciare un commento qui sotto!

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