Benvenuti a questa nuova intervista del nostro blog, oggi avremo il piacere di parlare con Carmela Pitino. Siamo sicuri che questa sarà un’occasione unica per conoscere meglio questa talentuosa scrittrice e scoprire qualcosa di più sulla sua nuova opera “I giochi della mente e le sue storie”.
La protagonista del libro, Carla, ha affrontato grandi perdite nella sua vita: quella del nonno e del padre. Come queste esperienze hanno influenzato le sue scelte e ambizioni nel diventare medico nonostante le difficoltà della società in cui viveva?
Sono convinta che in ciascuno di noi quando la vibrazione delle corde più intime e profonde fa scaturire un dolore profondo e quando le risposte alle domande che poni sono solo un silenzio assordante e quando poi, col tempo, prendi improvvisamente coscienza di tutto… è proprio allora che ti imponi degli obiettivi da raggiungere a qualunque costo. Credo che tutto ciò non possa essere definito “ambizione” ma unicamente “voglia di sapere, di conoscere” ed è proprio questo che ti mette in gioco in quella grande sfida che si chiama “vita”. Ed è così che riesci a tenere testa a chiunque e a qualsiasi cosa possa esserti di ostacolo o crearti degli impedimenti.
Il libro affronta la questione del ruolo della donna in una società chiusa e conservatrice. Quali sfide e ostacoli Carla ha dovuto superare per raggiungere i suoi obiettivi professionali e preservare la sua libertà?
E’ vero, molte volte l’essere donna non aiuta, soprattutto in alcuni contesti. Sei chiamata ad affrontare e superare convinzioni, abitudini, costumi e ristrettezze mentali consolidate, devi fare molta attenzione a non farti abbindolare, condizionare e fuorviare. Ma in tutto ciò ti aiuta molto tenere sempre presente l’obiettivo che vuoi raggiungere.
La protagonista è una donna determinata e resiliente. Come ha sviluppato il personaggio di Carla e quali caratteristiche e tratti della sua personalità spera che i lettori possano apprezzare?
Carla è una donna vera, viva e reale. Spero possa essere di ispirazione e stimolo per donne e uomini che hanno necessità di acquisire quel coraggio e quella determinazione necessarie non solo per poter migliorare la propria e l’altrui vita, ma anche per trovare la forza di mettere all’angolo sistemi e persone che ledono la dignità degli individui, spero di aiutarli a tirare fuori quella parte migliore di sé e quella forza che – sono convinta – sono insite in ognuno di noi.
Come autrice, quali messaggi ha voluto trasmettere ai lettori attraverso la storia di Carla e le sue sfide personali e professionali? Cosa spera che il pubblico possa trarre da questo romanzo?
Desidererei far crescere e rendere più umano quel contesto sociale nel quale viviamo e col quale spesso non ci identifichiamo, far capire che la perseveranza, la correttezza, l’onestà e il rispetto delle regole alla fine pagano per tutte le rinunce, i sacrifici e i rospi che si è costretti ad ingoiare. E soprattutto… poter poi constatare come sia appagante, bello e soddisfacente tirare una somma positiva alla vita che si è vissuta, come sia bello e soddisfacente poter esprimere le proprie idee in piena libertà mettendo spesso in difficoltà coloro che in difficoltà volevano mettere te. Poter constatare come sia bello essere e sentirsi una Persona libera di vivere la propria vita nel pieno rispetto di sé e degli altri.
Qual è il target di lettori per il suo libro?
Non esiste un target di lettori… Esistono persone comuni, professionisti, amministratori, politici, sanitari, tutori dell’ordine ed altri… e desidero presuntuosamente che ciascuno di loro possa, in qualche parte di questo racconto, ritrovarsi e/o ispirarsi. Sono convinta che un libro è come “un caro amico” col quale poter trascorrere un po’ di ore in piacevole compagnia. Un amico che ti aiuta, che ti porta a riflettere e col quale puoi tranquillamente e silenziosamente dialogare.
Concludiamo questa intervista ringraziando Carmela Pitino per il suo tempo e per aver condiviso con noi alcuni spunti interessanti sulla sua ultima opera “I giochi della mente e le sue storie”. Speriamo che i nostri lettori abbiano trovato utile questo scambio di idee e che decideranno di leggere il libro di cui abbiamo parlato oggi.
