Con il nostro post di oggi desideriamo farvi conoscere “Il Pigmento”., il nuovo romanzo di Sara Folla al quale siamo particolarmente affezionati. Abbiamo posto qualche domanda all’autrice, così da approfondire insieme il suo percorso di scrittura.
“Il Pigmento” presenta un personaggio principale, Erminia Mantovani, descritta come una donna determinata e testarda. Quali aspetti del suo carattere l’hanno resa affascinante e cosa l’ha ispirata a creare questo personaggio?
Erminia Mantovani è affascinante perché ha una grande intelligenza e un acume fuori dall’ordinario. Osserva, scruta, intuisce e capisce. Gestisce un commissariato composto prevalentemente da uomini e questo la rende una donna di potere, ma è arrivata lì grazie alle sue capacità e abilità. Non si fa scavalcare ma quando ritiene di aver sbagliato ha l’umiltà di fare un passo indietro e riconosce i propri errori: tenendoli ben stretti li tesorizza affinchè non si ripetano più.
La trama del libro ruota intorno a un omicidio e promette ombre, segreti e colpi di scena. Senza svelare troppo, può rivelarci qualche indizio sul mistero che i lettori si troveranno ad affrontare nel corso della storia?
L’omicidio avvenuto è crudele e pianificato con cura. Erminia quindi cerca una persona che aveva l’intenzione di colpire, ma ravvisa tanta cattiveria, come se si trattasse di una vendetta o di una punizione. Ma scavando e scavando troverà tanto altro…
Qual è il ruolo della cultura e delle letture nella vita di Erminia Mantovani e come influiscono sulle sue indagini?
Erminia ha studiato, è una donna colta, è laureata in Giurisprudenza e si è preparata tanto per vincere il concorso nella Polizia di Stato, e si tiene costantemente formata seguendo corsi e studi sulla Criminologia. Legge tantissimo, e questo le apre la mente e la apre al mondo. Ama molto la solitudine, si rintana in casa con i suoi libri che le danno quel senso di protezione e conforto che lei fuori è tenuta istituzionalmente grazie al ruolo che ricopre ad interpretare. I libri le assicurano pace e silenzio: ciò che le occorre per svolgere la sua attività di investigatrice-
La scelta di ambientare la storia in una piccola cittadina, Lugo, ha un impatto significativo sulla trama e sull’atmosfera generale del libro. Come mai ha scelto questa location e cosa rende Lugo un contesto ideale per il suo romanzo?
Ho scelto Lugo perché è una cittadina tranquilla e la qualità della vita è molto buona. Abito qui e ho voluto ambientare la mia storia nel paese in cui vivo e che è il cuore della Romagna. Una terra di grandi lavoratori, grandi professionisti, gente cordiale, caparbia e molto simpatica. Accogliente ed ospitale. Una comunità di circa quarantamila abitanti a misura d’uomo: un Commissariato piccolo che non è abituato a risolvere omicidi, ne ho fatto accadere uno impegnativo anche per scombussolare l’ordine raggiunto e per provare a destabilizzare l’ordine acquisito. Lo shock è stato notevole per tutti!
La tensione e l’azione sono parte integrante del romanzo. Come ha gestito la costruzione del ritmo narrativo per mantenere i lettori con il fiato sospeso durante il corso della storia?
Ho cercato di non ingarbugliare troppo la storia e di non portare Erminia a indagini infinite e infruttuose. Volevo un ritmo fluido e sicuro di sé e che andasse dritto all’obiettivo ma senza orpelli e fronzoli che distogliessero l’attenzione. Ho cercato di non far annoiare il lettore dandogli una storia che lo appassionasse e gli facesse domandare: chi è stato? E quindi invitandolo a seguire Erminia nelle indagini e sempre chiedendosi chi fosse l’assassino o l’assassina e il perché dell’omicidio. Domanda che il lettore spero si faccia: ritengo importante scoprire i motivi che hanno indotto un essere umano a recidere la vita di un altro, quale motivo può aver scatenato una simile azione. Fa luce sugli aspetti umani e può mostrare sfaccettature e risvolti infiniti.
Con queste parole si conclude l’interessante intervento di Sara Folla sul suo libro “Il Pigmento”. È stato un piacere per noi ospitarla nel nostro blog e speriamo di rivederci presto, magari per il prossimo libro. Buona lettura e alla prossima intervista.
