
Oggi parliamo del libro le cronache del Caos di Roberto Sampietro pubblicato dalla nostra casa editrice Gruppo Albatros il Filo.
Le cronache del Caos è un libro che vede come protagonista Chuck e racconta come la sua via di punto in bianco cambia a causa di una pandemia.
Noi del Gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di intervistare Roberto Sampietro per conoscerlo meglio e scoprire qualcosa in più sul suo libro.
Riportiamo di seguito l’intervista all’autore. Buona lettura!
- QUANDO NACQUE LA SUA PASSIONE PER LA SCRITTURA?
Nasce dal momento in cui mi sono reso conto che dal nulla si potesse creare qualcosa, anche tramite la scrittura. Scrivere è infatti uno dei tanti modi che ho trovato per raccontare storie e per dare voce a quel lato creativo che altrimenti sarebbe rimasto inascoltato, inespresso. Sono alla costante ricerca di nuovi ambienti nei quali buttarmi e affrontare nuovi progetti, e quello editoriale si è rivelato essere uno di quelli più soddisfacenti. All’inizio procedevo a rilento: avrò riscritto i primi capitoli una decina di volte, senza mai esserne soddisfatto. Poi, però, la scrittura trascina come un fiume, si entra in un flusso nel quale i tasselli si dispongono da sé e ogni riga scritta sembra trovarsi al posto giusto. E quella scarica di ottimismo poi genera nuova motivazione che porta le parole a diventare prima capitoli, e poi romanzi interi. Dovendo trovare un istante preciso direi che mi sono reso conto di apprezzare la scrittura una volta superati i primi capitoli del mio libro, esattamente nel momento in cui la trama entrava nel vivo.
- C’E’ UN MOMENTO IN PARTICOLARE CHE L’HA PORTATA ALLA STESURA DEL SUO LIBRO?
Personalmente sento la necessità di occupare ogni istante a mia disposizione in qualcosa di stimolante. Questo libro è stato iniziato, abbandonato e riscritto così tante volte da perderne il conto. Durante l’estate del 2018, però, mi sono trovato ad aver terminato gli esami unversitari della sessione estiva e ad avere quindi molto tempo a mia disposizione. Mi sono quindi impuntato e mi sono ripromesso che avrei portato a termine questo progetto. Ho scritto l’intero libro in pochi mesi, e la soddisfazione che si prova nel mettere il punto finale ad un romanzo del genere è difficile da spiegare. Il libro coinvolge un tema purtroppo molto attuale, quello della pandemia, ma nonostante la pubblicazione recente la stesura della bozza risale al 2018. L’ispirazione viene quindi dal passato, dalla voglia di raccontare una storia avvincente e intrecciata che non poteva materialmente essere conclusa con un singolo libro. Infatti, l’opera avrà un secondo capitolo che pianifico di iniziare a breve. Sarà divertente permettere a Chuck di raccontare nuovamente la sua storia.
- COSA SI PROVA AD AVER SCRITTO UN LIBRO?
Soddisfazione e orgoglio. Terminare la scrittura di un’opera alla quale si è dedicato tempo e sforzi mentali è senza dubbio un piccolo successo personale, specialmente perché il percorso di conclusione della bozza è fatto di alti e bassi, dall’alternarsi di momenti nei quali si pensa di aver scritto bene ad attimi in cui si mette in discussione ogni virgola del testo. Ciò che non sapevo è che il lavoro più lungo e impegnativo inizia proprio dopo aver concluso la bozza. Sembra assurdo ma è così. Una bozza non è un romanzo fatto e finito bensì è un testo acerbo, da levigare e rivedere più e più volte fino a fargli raggiungere una propria forma definitiva. Esistono fasi di revisione del testo che solo l’autore può fare integrando dettagli, migliorando i dialoghi, arricchendo o eliminando parti che nell’impulso della scrittura sono state considerate erroneamente come buone. Questa fase è secondo me un dovere di sangue dell’autore e ha occupato nel mio caso molti mesi, molti più di quelli necessari alla stesura della bozza. L’emozione di stringere fra le mani quell’insieme di fogli rilegati con il proprio nome scritto sopra, però, ha ripagato di ogni sforzo e ogni tarda sera passata a lavorare a questo progetto.
- COSA SI ASPETTA DALL’INCONTRO CON IL LETTORE?
La bozza è stata scritta nel 2018, ma prima di decidermi a cercare un editore disposto a dargli un posto su uno scaffale sono passati quasi 2 anni. Esiste una sorta di freno che ci limita dall’essere realmente liberi ed è il giudizio della gente, in questo caso dei lettori. Può sembrare stupido, ma prima saremo in grado di liberarci da queste catene, prima ci renderemo conto di essere realmente liberi e capaci di fare cose che non ci aspetteremmo mai. Sono riuscito ad uscire da questa condizione con questo libro, sentendo i primi pareri, i primi complimenti e le prime critiche. Il lettore si ritrova tra le mani un romanzo d’esordio, una storia mi auguro avvincente e in prima persona, senza esclusione di colpi di scena. Riconosce forse la condizione di “emergente” che viene associata all’autore e per questo giudica il tutto con il filtro giusto. Ho raccolto dai lettori tanti consigli preziosi che sto già applicando nella stesura del mio prossimo libro, la cui bozza è quasi terminata. Non si tratta però del secondo capitolo de “Le cronache del caos”, per quello bisognerà aspettare ancora un po’. Ma Chuck avrà presto un seguito, lo prometto.
- COM’ È STATA LA SUA ESPERIENZA EDITORIALE?
L’editoria è un mondo articolato e fatto di attività complesse. Avere la presunzione di sapere come muoversi all’interno di questo ambiente in piena autonomia è un privilegio di pochi. Per tutti noialtri comuni mortali risulta fondamentale il supporto di un gruppo editoriale. La vera forza di un editore è secondo me la capacità realizzativa in fase promozionale, la sua efficacia nel raggiungere lettori e di cogliere opportunità. Come autore confido molto nel gruppo editoriale che mi supporta, e la promozione è ciò su cui i nostri sforzi si dovranno focalizzare nei prossimi mesi. La strada da percorrere è lunga ma il lavoro fatto finora è ben strutturato e con un buon potenziale. Confido di raggiungere insieme ad Albatros dei ragionevoli successi personali e di squadra, per permettere alla storia di Chuck di essere raccontata da quante più persone possibile. Avanti tutta, quindi. Abbiamo una montagna da scalare!
A noi del Gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Roberto Sampietro per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. A lui va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro Le Cronache del Caos e per il futuro.
A te caro lettore auguro una buona lettura, ci sentiamo molto presto.
La vostra redattrice.