
Oggi parliamo della biografia di Luisa De Masi del titolo le mie radici, i miei affetti, pubblicata con la nostra casa editrice Gruppo Albatros il Filo.
Luisa De Masi porta sulla scena la storia della sua famiglia, nella consapevolezza che la conoscenza del proprio passato può illuminare nuove generazioni ad affrontare il futuro.
Noi del Gruppo Albatros il Filo abbiamo avuto il piacere di poter intervistare l’autrice Luisa De Masi per scoprire qualcosa in più sulla sua biografia Le mie radici, i miei affetti.
Riportiamo di seguito l’intervista all’autrice. Buona lettura!
- In che modo e come mai ha avuto l’idea di scrivere questo libro?
Amo la storia come professionista ed ho sempre desiderato conoscere meglio la storia della mia famiglia e l’ho trovata così interessante da sentire la necessità di trasmetterla alle nuove generazioni. Nella mia famiglia ci sono stati potenti feudatari e intraprendenti imprenditori; in quella di mio marito antichi aristocratici dal titolo nobiliare comitale e validi professionisti: banchieri, bancari, medici, farmacisti, notai e avvocati. Un avo, Spiridione Barbara, si è laureato in Medicina e Chirurgia a Napoli nel 1814. Un’ava, Giuseppina Lucia Barbara, aveva sposato il Principe Salvatore Amoroso ed era stata rifiutata dalla sua famiglia di origine perché liberale: lottò e morì da patriota per l’unità d’Italia. Giuseppe Garibaldi, in alcune lettere, si informava sulla sua salute. Mio padre è stato il primo imprenditore stradale del Salento, un benefattore e un uomo ricco di talento e di ingegno. Il Comune di Casarano gli ha dedicato una strada. È stato fatto anche un riferimento al grande papa Francesco per il suo amore per la famiglia e al venerabile don Tonino Bello di cui speriamo possa essere riconosciuta presto la santità.
- Cosa le piacerebbe dire ai suoi lettori?
Vorrei dire ai miei lettori di cercare di vivere con i buoni principi, onestamente e professionalmente, per poter onorare le proprie famiglie ed esserne degni. Ci vuole tanto impegno per salire qualche gradino della scala sociale e non ci vuole nulla per precipitare giù. Non bisogna vivere con “leggerezza” pensando che a tutto poi si rimedia, ma “evitare con tutte le forze di sbagliare”. È bene, per esempio, non iniziare proprio “a fumare” e non pensare che “quando voglio smetto”. Mi piacerebbe trasmettere ai miei lettori, attraverso il mio lavoro, l’amore per la famiglia e per il lavoro svolto con passione e competenza. Ogni sacrificio dà i suoi frutti. Senza sacrificio, impegno, senso del dovere e anche piacere del dovere, non si ottiene nulla.
- Cosa ha provato nel vedere il suo libro pubblicato? È stato un sogno diventato realtà?
La pubblicazione del libro mi ha resa felice. Ho lasciato un segno del mondo familiare in cui sono vissuta: una famiglia dai sani principi di cui sono molto orgogliosa. Desideravo descrivere mio marito e i miei figli che sono solita appellare senza alcuna esagerazione “Campioni in tutto”. Ho anche curato personalmente gli alberi genealogici delle famiglie De Masi e Barbara senza trascurare nessun antenato né le discendenze femminili. Per questo mi sono avvalsa degli archivi di Stato e di quelli parrocchiali e vescovili e della memoria di qualche famigliare ottuagenario e nonagenario. Ho anche sentito la necessità di arricchire il libro stesso con i suddetti alberi genealogici.
- Cosa si aspetta dall’incontro con i lettori?
A volte penso che il mio lavoro per gli altri sia inutile. Arrossisco quando dono il mio libro e quasi devo cercare un po’ di forza dentro di me per farlo. Se il lettore condivide il lavoro può, a sua volta, produrre una sua ricerca. Alcune mie amiche già si sono messe a lavoro. Il lettore, attraverso il mio testo, può essere invogliato a vivere meglio pensando che un suo discendente potrà prendersi cura di lui e scrivere la sua storia. È inutile sperare che gli altri non “sappiano”, di solito, quello che si vuole nascondere diventa di dominio pubblico. La lettura è utile se aiuta a vivere meglio. L’impegno deve essere quello di “saper vivere con la schiena dritta e con l’aiuto di Dio”.
- Pensa di scrivere altri libri in futuro?
Vorrei scrivere un manuale sulla buona scuola: su come è e su come vorrei che fosse. La scuola è fondamentale per tutti. E ‘un trampolino di lancio. Può portare a successo o a fallimento totale. Vorrei anche approfondire la biografia di Bonifacio IX, un Papa che è nato a Casarano e vissuto nel 1400 in un periodo assai critico della Chiesa. È un personaggio importante ma conosciuto da pochi.
A noi del gruppo Albatros il Filo non resta che ringraziare ancora una volta Luisa De Masi per averci dedicato del tempo e aver risposto alle nostre domande. Per noi è sempre un piacere conoscere nuove storie specialmente quando si tratta di storie personale, ma è anche un piacere poterle condividere con i nostri lettori.
A Luisa De Masi auguriamo che ci sia presto un nuovo libro a fare compagnia a questa biografia sugli scaffali di una libreria in attesa di allietare le giornate ad altri lettori. A lei va un grandissimo in bocca al lupo per il suo libro le mie radici, i miei affetti e per il futuro.
A te caro lettore auguro una buona lettura, continua a seguirci e leggerci, c’è sempre qualcosa da scoprire tra le pagine dei libri.
A presto, buona lettura.
La vostra redattrice.